Ieri, 28 maggio, la Commissione europea ha precisato in maniera definitiva i contorni delle nuove norme UE per ridurre i rifiuti in plastica. In particolare, finiscono nel mirino, per tutti i Paesi membri, i 10 prodotti monouso che più inquinano le spiagge e le acque. Parliamo di bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini. Insieme – secondo Bruxelles - questi articoli rappresentano il 70% dei rifiuti che vanno a intasare l'ambiente marino.

Non a tutti gli oggetti si applicheranno le stesse misure: saranno messi al bando quei monouso per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative, mentre si limiterà l'impiego di quelli per i quali non esistono valide alternative.

I produttori dovranno rispettare requisiti di progettazione ed etichettatura e sottostare a obblighi di gestione e bonifica dei rifiuti.

Visto che però non dovremo rinunciare ai monouso, ma solo ad alcune materie prime, la Commissione spiega che le imprese ci guadagneranno in competitività: una normativa unica per l'intero mercato dell'UE offre agli operatori economici un trampolino per sviluppare economie di scala e rafforzare la propria attività nel mercato mondiale, in piena espansione, dei prodotti sostenibili.

Inoltre, con i sistemi di riutilizzo, come quelli di cauzione-rimborso, le imprese potranno contare su un approvvigionamento stabile di materiali di alta qualità. In altri casi, mosse dall'incentivo a ricercare soluzioni più sostenibili, potranno conquistare un vantaggio tecnologico sui propri concorrenti internazionali.

Le proposte della Commissione passano ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio, con l’obiettivo di dare ai cittadini risultati tangibili prima di maggio 2019.