Ora che l’apertura nel giorno di domenica è legge almeno nelle località turistiche e  nelle città d’arte, si tirano le somme su quello che è da tempo un motivo di incertezza per il consumatore e anche per le associazioni dei piccoli commercianti.

In effetti le aperture straordinarie erano già concesse, con misura, secondo un calendario fissato dagli enti locali e, almeno nel centro di Milano, i negozianti beneficiavano già di una quasi completa deregulation.

Il Ministero del Turismo ha voluto però sapere cosa ne pensano i nostri connazionali e ha incaricato Ipsos di scandagliare un campione di 1.000 persone.

Risulta che l’80% degli italiani guarda con favore a orari molto prolungati, che coprano anche la giornata festiva e la sera. In particolare, considerando solo i responsabili di acquisto della famiglia, tale percentuale sale a 82 punti, mentre scende al 65% fra coloro che risiedono nelle grandi città.

Il 71% dei nostri connazionali vorrebbe che le aperture straordinarie riguardassero tutto il Paese, e non solo le località che vivono di turismo. In questo caso i consumatori giurano che farebbero molti più acquisti.

D’altro canto il provvedimento si giustifica con la considerazione che, su una somma di 5 euro spesa dai turisti, ben 4 euro siano destinati a beni e servizi e solo 1 ai costi di alloggio.