Iri ha elaborato le previsioni sul potenziale impatto della Brexit sui mercati dei beni di largo consumo in Italia. Le analisi stimano in circa 380 milioni di euro quello che potrebbe trasformarsi in una perdita in termini di vendite per prodotti di uso quotidiano nel 2016 a causa dell'effetto boomerang sulla fiducia dei nostri consumatori.

I mercati corrono infatti il serio rischio che le famiglie adottino un atteggiamento più stringente, riducendo praticamente a ‘zero’ le prospettive di crescita degli acquisti nell'anno corrente. I timori sulla solidità dei propri risparmi e le incognite sulla tenuta dell'economia saranno i principali fattori che causeranno nell'immediato un deterioramento delle aspettative.

Nel lungo periodo è prematuro azzardare previsioni, ma i tempi lunghi necessari per la ratificazione del "divorzio" alimentano la probabilità che lo stato di incertezza sociale ed economica si trascini a lungo.

"La filiera del largo consumo rischia di vanificare in pochi mesi tutti i progressi conseguiti l'anno scorso dopo aver reagito a un prolungato periodo di profonda crisi della domanda", Angelo Massaro amministratore delegato di Iri in italia.

Secondo il leader della ricerca di mercato saranno soprattutto i comparti alimentari a vedere erodere la domanda rispetto alle aspettative di inizio anno. Il food pagherà il prezzo più alto contribuendo per l'87% all'ammanco di vendite atteso. Del resto la tavola, nel Bel Paese, è una cartina di tornasole dell'umore delle famiglie ed è proprio su questo piano che si scaricheranno maggiormente le tensioni.