A metterci lo zampino è stata questa volta la Provincia che ha impedito la riconversione del terreno, un lotto di 160.000, da uso agricolo a destinazione commerciale, accampando motivazioni piuttosto capziose, come una possibile speculazione edilizia.
Il risultato delle solite politiche di non sviluppo è che la multinazionale svedese ha fatto immediatamente retromarcia, spostando l’investimento, verso altre zone, probabilmente Nizza o Ventimiglia.
A questo punto l’unico progetto di nuova apertura in Italia del gruppo Ikea resta quello di Chieti-Pescara. E speriamo che il detto “non c’è due senza tre” in questo caso si riveli infondato.