La notizia buona è che nel 2010, secondo i dati resi noti ieri dall’Istat, la produzione industriale è tornata a crescere: +5,3% su base annuale. Per il centro studi di Confindustria, il trend positivo continua anche nel 2011, con un incremento delle attività produttive a gennaio pari allo 0,5% rispetto al mese precedente. Ci sarebbe da rallegrarsi e, volendo, questa può certamente essere la chiave di lettura della notizia secondo la logica del “bicchiere mezzo pieno”. Quella che lo vede “mezzo vuoto”, invece, pur riconoscendo l’apprezzabile inversione di tendenza rispetto al picco della crisi economica, sottolinea che una crescita della produzione industriale di poco superiore al 5% non compensa minimamente il calo del 3% circa registrato nel 2008 e il crollo del 17% nel 2009. Insomma, c’è ancora molto da lavorare. Non solo. C’è da vedere quanto di questo incremento è riconducibile a una crescita della domanda interna e quanto invece è il frutto di un migliore andamento delle esportazioni. A giudicare dai dati modesti che riflettono le vendite dei prodotti di largo consumo nella distribuzione moderna (si parla dello zero virgola, specie nelle grande superfici) si dovrebbe propendere più per la seconda ipotesi. In ogni caso, il dato è incoraggiante e dovrebbe spronare a rimboccarsi ulteriormente le maniche per recuperare il terreno perduto (non solo dal punto di vista produttivo, ma anche della fiducia dei consumatori) in questi ultimi anno. Festa del 17 marzo o no.