E’ iniziato ieri, e continuerà fino a mercoledì 28 marzo, Vinitaly di Verona, giunto alla sua 46a edizione. Quasi 4.200 gli espositori, 156.000 i visitatori e 2.625 i giornalisti.

Interessanti le cifre e i dati emersi per quanto riguarda i mercati esteri. L’Italia, secondo Oiv, è sempre più leader dell’enologia mondiale, con un incremento della quota di mercato internazionale che è passata dal 21,8 al 24,3% tra il 2010 e il 2011. Arretrano invece nel loro complesso e per il secondo anno consecutivo i Paesi dell’Emisfero sud mentre sostanzialmente stazionaria è la posizione degli Stati Uniti.

Ma come si comportano i consumatori di casa nostra nell’acquisto di vino allo scaffale del supermercato? Se comprano vino da pasto per il consueto consumo familiare badano soprattutto al prezzo, mentre se devono fare un regalo o hanno ospiti a cena puntano decisamente su un vino Doc. Guardano ai supermercati con fiducia e confermano che la gdo è il luogo privilegiato d’acquisto, prima ancora di cantine ed enoteche. E’ quanto è emerso dalla ricerca “Atteggiamenti e comportamenti del consumatore del vino e nel rapporto con la gdo” commissionato da Veronafiere a Marilena Colussi, sociologa delle tendenze alimentari, che in collaborazione con Cra ha svolto un’analisi a campione rappresentativa della popolazione italiana dai 18 anni in su.

Anche la percezione e l’immagine del vino veduto nel dettaglio moderno è decisamente migliorata. Così la pensa il 78,3% degli acquirenti che sempre più si orienta verso la bottiglia di vetro da 75 cl (53,5% dei formati acquistati). Il 55,6% degli acquisti di vino effettuati nella gdo negli ultimi 6 mesi è rappresentato da Doc, Docg,Igt.

Il 73,4% del totale e ben l’88% dei bevitori considera infine, indipendentemente dal canale di vendita, il vino italiano il “migliore del mondo”. Altro elemento di forte condivisione riguarda l’attenzione alla qualità: per 8 bevitori su 10 è un fattore decisamente importante e per 7 su 10 è altrettanto rilevante identificare la provenienza.