Plasmon vs Barilla capito terzo: a seguito dell’udienza in data 28 dicembre 2011, tenutasi in contradditorio tra le parti, il Tribunale di Milano ha confermato ieri il provvedimento d’urgenza pronunciato in data 3 dicembre 2011 che ha giudicato illecita la pubblicità comparativa di Plasmon nei confronti di Barilla, perché’ raffronta prodotti tra di loro non omogenei, oltre che denigratoria e ingannevole.

Il tutto dopo il parere del Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria che, il 20 dicembre, con una decisione davvero salomonica, aveva sospeso entrambe le campagne, sia quella lanciata da gruppo Heinz, sia quella di Barilla. Questo il dispositivo della pronuncia: "Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità di Plasmon/Heinz oggetto della domanda di Barilla è in contrasto con gli artt. 2 e 14 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale nella parte in cui espone la tabella con valori numerici e  in cui ricorre alle espressioni: 'bambini' e 'adulti'; dichiara che la pubblicità di Barilla oggetto della domanda riconvenzionale di Plasmon/Heinz è in contrasto con l'art. 2 limitatamente al claim 'A mangiar bene si comincia da Piccolini'. Nei limiti suddetti dispone la cessazione di entrambe."

Barilla, vincitrice nelle aule della Magistratura, esprime soddisfazione, ma Plasmon, dal canto suo, annuncia di volere impugnare il provvedimento del giudice Marina Anna Tavassi. Per ogni violazione il Tribunale di Milano ha previsto una multa salata, di 100.000 euro.

Come i lettori ricorderanno la vicenda si trascina dal 30 novembre e pone notevoli interrogativi sui limiti ammissibili per la comparativa. Se negli Usa i confronti velenosi e feroci sono ammessi, in Italia non è mai stato così e in fondo, per il momento, i pareri di giudici e pubblicitari vanno decisamente contro a una possibile americanizzazione del nostro mercato.