Mentre a marzo la diffusione dei quotidiani cartacei perdeva ancora parecchi punti, con particolari accentuazioni per “Libero” (-9,2%) e “La Gazzetta dello Sport” (-10,8%), recuperavano invece quote tutte quelle testate che avevano una diffusione ampia sull’on line, dal “Sole 24 Ore” (+1,5% per il solo cartaceo), al “Corriere della Sera” (-2,9% per il cartaceo, ma +5,1% aggregando il digitale).

I dati, riportati oggi da “Daily Media”, il quotidiano della comunicazione, vorranno pure dire qualcosa, come ha confermato ieri, durante la presentazione dei dati 2009-2011, la Fieg, il cui Presidente, Giulio Anselmi, ha dichiarato: “I giornali sono oggi come le navi di fine Ottocento: gli armatori non sanno usare i motori o le vele”. Vele che sono costituite soprattutto dal Web, dove i navigatori medi nella giornata hanno fatto un balzo del 26% nel triennio, mentre quelli relativi solo ai siti della stampa hanno addirittura totalizzato un +46,8%, dato destinato a diventare rapidamente un +50%. Intanto le diffusioni delle copie fisiche, periodici compresi, perdevano il 5,2% medio, con spunti particolarmente accentuati per i mensili (-9,9%).

La pubblicità, inutile dirlo, ha tradito l’editoria cartacea, con notevoli ribassi, anche se per il 2012 si spera in un po’ di ripresa, legata agli Europei di Calcio e ai giochi olimpici londinesi.
Idem per la tv: prendendo in esame la sola realtà Mediaset la raccolta sui canali classici ha perso 10, punti fra gennaio e marzo 2012, un dato tuttavia “medicato” dai forti trend delle pay tv e dell’on line.

Il tutto ha un significao molto ovvio, ricordando anche che, secondo un recentissimo studio di Casaleggio & Associati, l’e-commerce ha ormai totalizzato, nella nostra Penisola, un giro di affari di 19 miliardi: il futuro è in Rete, un canale che tuttavia è ancora più competitivo di quelli classici, data l’altissima velocità di circolazione delle notizie, ulteriormente accelerata dall’avvento massiccio dei social-network.