Apre oggi i battenti a Milano Iab Forum, la due giorni dedicata da International advertising bureau Italia alle varie tematiche che hanno a che vedere con Internet e la pubblicità.

"Il Sole-24 Ore" anticipa i trend più significativi. Mentre il mercato dell'adv vale circa 9 miliardi ed è destinato a flettere nella sua globalità del 3% nel 2011, la tv si conferma l'asso pigliatutto, con una quota sul totale del 50% circa. Ma questo mezzo perde quota, anche se lentamente: -11,7% nell'ultimo lustro. Idem per la carta stampata che, in cinque anni, deve digerire un -28% circa. Un po' meglio per la radio che fa segnare un +9,3%. Ma il dato della rete è addirittura eclatante: +46,1% con un numero di investitori che è salito, sempre in cinque anni, del 107%.

Per ora il web rappresenta una parte relativamente piccola dei budget: circa 1,2 miliardi, ma si ipotizza che il 2011 chiuderà su un tasso del +15%. Si suppone, date le cifre, che Internet sia destinata a piazzarsi, entro il 2015, nella seconda posizione della graduatoria dei media, con una market share del 20%.

All'interno del fenomeno dell'adv telematico si distinguono due formule principali: display (ovvero, brevi film, banner, pop up ecc.) che macinano un +16% per ascendere a 455 milioni (preconsuntivo 2011) e motori di ricerca, con un tasso evolutivo del 18% e introiti di 448 milioni.

Insomma: Internet è ormai uscita dal ghetto. Non è più la sorella povera e bistrattata dell'advertising, ma un mezzo che alza la voce e dal quale le imprese non possono più prescindere.