Dopo una partenza positiva, i saldi hanno ancora un piccolo segno “più”, pur con una tendenza alla stabilità. Infatti, il secondo monitoraggio di Federazione moda Italia-Confcommercio, a conclusione delle prime due settimane di saldi invernali, rileva ancora un leggero spunto positivo, registrando un incremento medio delle vendite dello 0,5% rispetto al dato dello stesso periodo del 2018.

Le segnalazioni delle imprese di molte regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto) rivelano che il 36% ha riscontrato una crescita, il 32,2% stabilità e il 32,8% un peggioramento.

Spiega il presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi: “Le somme vanno tirate a conclusione delle vendite di fine stagione, ma siamo comunque fiduciosi che gli ulteriori ribassi dei prodotti di qualità rimasti, secondo le disponibilità, possano attirare quella fascia di consumatori più attendista. Nonostante l’impatto della versione made in Italy del “Black Friday”, mi sembra che i saldi continuino a rimanere un rito collettivo irrinunciabile".

"Se è pur vero - continua Borghi - che eventi come il “Venerdì Nero” rappresentano un ‘ciclone’ da un punto di vista commerciale e che il fashion retail non può rimanerne indifferente, andrebbe fatta una riflessione sulla modalità tutta italiana di esecuzione di un evento eccezionale che, allungandosi a dismisura, si traduce in un periodo molto ampio di promozioni, prima durante e dopo l’evento, sopportabili solo per chi ha ricarichi molto importanti”.

Nell'ultimo sondaggio, effettuato da Federazione Moda Italia, la stragrande maggioranza delle aziende si era espressa per posticipare i saldi all'effettiva fine stagione: al termine di gennaio o, addirittura, a febbraio.