Con un assegno da 25 milioni di Euro, Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente e azionista di maggioranza di Valsoia, ha riportato nei confini nazionali un marchio storico dell'alimentare, ossia Santa Rosa, che apparteneva al gruppo Unilever il quale però, già da diverso tempo, aveva manifestato l'interesse per la vendita del marchio.

Passerà così di mano, alla data fissata del 30 settembre, il 100% di J&T Italia, che controlla Santa Rosa e Pomodorissimo. Del pacchetto fanno parte anche gli impianti, mentre Valsoia si impegna, nell'arco di 3 anni, a svolgere le attività di produzione ancora nello stabilimento Unilever di Sanguinetto (Verona).

Santa Rosa presenta un giro di affari di circa 49 milioni e un margine commerciale di 6. In questo modo la valorizzazione del deal si attesta su cinque volte il Mol, un dato in linea con la prassi corrente del settore food.

Quanto a Valsoia, appoggiata nell'operazione da Tamburi I. Partners e Bnl, va detto che l'azienda realizza circa 60 milioni di giro d'affari, una cifra che, grazie all'acquisizione, sfonderà la soglia dei 100 milioni.

Da tempo il gruppo guidato da Sassoli manifesta la volontà di creare un polo italiano dell'alimentare salutistico: basti ricordare l'accordo con Almaverde Bio per la commercializzazione di gelati e yogurt bilogici. Anche ai prodotti Santarosa sarà conferito un contenuto maggiormente orientato alla salute e benessere, alleggerendo le quantità di zucchero nelle marmellate e puntando sulle proprietà antiossidanti per le conserve di pomodoro.