Sud più spendaccione, Centro più risparmiatore, e Nord in mezzo al guado: è la prima evidenza che emerge dall’indagine annuale di “Altroconsumo” sulla spesa degli italiani presso la Gdo.

Verona, che pure è una delle provincie più ricche del Paese, si piazza in testa alla classifica, con 350 euro di economie nel carrello. In coda troviamo invece Aosta, ma anche Pescara e Palermo. Nel capoluogo siciliano, addirittura, lo shopping di tutti i giorni arriva a costare ben 200-300 euro in più rispetto alla media e si attesta sui 6.560 euro.

Incidono, sull’impennata del Mezzogiorno, soprattutto gli elevati costi logistici dell’area 4, ma anche la rarefazione dei punti di vendita, che comporta una riduzione della dinamica concorrenziale.

Milano e Roma: le due maggiori città, messe a confronto, testimoniano ancora una volta una rarefazione del risparmio addentrandosi verso Sud. Sotto la Madonnina si sborsano 6.428 euro, mentre all’ombra di San Pietro si sale un po’, a 6.454 euro. Davvero economica Torino, con 6.269 euro, da sempre città di ipermercati, supermercati e centri commerciali. Insomma la competizione fra insegne è una sorta di “balsamo” per le tasche degli italiani.

L’indagine, condotta su oltre 1 milione di prezzi, 105 item merceologici e quasi 900 pdv, ha anche messo in classifica le diverse insegne. Ne esce vincitore Emisfero, maggiormente penetrato in Area Nielsen 2, mentre ha un valore indice di 101, Famila di gruppo Selex, seguito a ruota da Esselunga, che si attesta a 102. Auchan e Bennet si piazzano a 104 e Ipercoop a 105. Conad e Sidis sono su un dato di 110, mentre i valori più alti riguardano Sisa e Carrefour Market (112) e supermercati Tigre (113).

Le private label più economiche si trovano da “Iper la Grande I”, mentre, fra i discounter, il migliore è Eurospin.