La grande distribuzione italiana ha per lo meno 4 marce: quella irresistibile dei discount, quella forte di due big nazionali, quella improntata alla tenuta – è il caso del leader – e la retromarcia dei colossi francesi. In sintesi è il quadro che emerge dal rapporto sul settore svolto dall’Ufficio Studi di Mediobanca sul quadriennio 2011-2015.

Reso noto ieri, 10 gennaio, il report contiene una grande novità, ovvero un secondo capitolo che, oltre a prendere in esame le insegne straniere di maggiore rilievo - Wal-Mart, Kroger, Ahold-Delhaize, Aeon, Casino, Mercadona – le mette a confronto, utilizzando i maggiori indici di performance finanziaria, con gli operatori della nostra Penisola.

Fra il 2011 e il 2015 Eurospin e Lidl Italia hanno brillato per una crescita cumulata eclatante e praticamente identica: +42,9% per il gigante nazionale, che supera i 4.398 milioni di euro, e +43% per il retailer di origine tedesca, che totalizza, nel 2015, 3.696 milioni.

In positivo Esselunga, salita nel quadriennio dell’11,6%, e Gruppo Brunelli (Iper la Grande I e Unes) che fa un salto di 7 punti, chiudendo l’esercizio 2015 sui 2.517 milioni. Tiene Coop, che viaggia su trend invariati, mentre flettono i marchi francesi, soprattutto Auchan-Sma (-19,6%), ma anche Carrefour (-9,3%).

Va detto però che Auchan ha attualmente in corso imponenti piani che interessano soprattutto il ramo centri commerciali, mentre Carrefour ha dimostrato una buona capacità di recupero nel 2015, con una crescita di fatturato del 6,1 per cento.

Come sempre non sono stati entrati nello studio, per ragioni legate alla particolare struttura societaria, i consorzi e le unioni di dettaglianti, ossia Conad, Selex, Végé e Crai, che però formano una massa di vendite prossima ai 30 miliardi di vendite.

Per saperne di più scarica la ricerca Mediobanca da QUI e da QUI