Bond miliardario per Esselunga: il prestito obbligazionario – stimato fra 900 e 1000 milioni di euro – in funzione dell’interesse degli investitori - assicurazioni, fondi, istituti di credito attivi sul mercato internazionale dei capitali - sarà il più elevato mai emesso da un distributore italiano.

Lo riferisce Daniela Polizzi sul ‘Corriere della Sera’ di ieri, 4 ottobre. I titoli saranno offerti la prossima settimana, dopo un road show destinato a toccare le maggiori piazze finanziarie: Milano, New York, Londra, Parigi.

L’operazione pilotata da Citi, Unicredit, gruppo Intesa San Paolo e Mediobanca, servirà anche da banco di prova per l’ingresso in Borsa, previsto in un arco cronologico lungo, visto che si parla di 2 o 3 anni.

In sostanza però, rileva il Corsera, lo scopo vero è di rimpiazzare una parte del forte prestito – 1 miliardo e mezzo di euro – contratto in estate, sempre verso il sistema finanziario e creditizio, per il riassetto imposto dagli accordi fra gli eredi Caprotti.

I patti, stipulati a giugno, comportavano, da parte di Esselunga, l’acquisto a debito della quota del 45% che i due figli maggiori, Violetta e Giuseppe, hanno nell’immobiliare degli store, La Villata. Inoltre il gruppo ha acquisito una parte del 22,5% della partecipazione (55%)in Villalta in capo a Giuliana Albera e alla figlia Marina Sylvia.

“Il secondo passo – conclude il quotidiano milanese - prevedeva che Esselunga si fondesse con la cassaforte Superit, presieduta dal giurista Piergaetano Marchetti, che ora la controlla al 100 per cento’.

Dopo la quotazione è prevista l’uscita definitiva dal gruppo di Giuseppe e Violetta Caprotti.