Cambio ai piani nobili di Esselunga o, meglio, della sua società cassaforte, Supermarkets Italiani: è andato in porto l’incarico affidato all’advisor Citigroup e il timone passa nelle mani delle due eredi al 70%, la figlia minore di Bernardo Caprotti, Marina Sylvia, 39 anni, e Giuliana Albera, madre di Marina e seconda moglie dell’imprenditore scomparso il 30 settembre 2016

La prima è vicepresidente, mentre la seconda è presidente onorario e affianca, nell’organigramma, l’avvocato Vincenzo Mariconda, che rimane saldamente alla presidenza. Esordisce nel Cda, Francesco Moncada di Paternò, genero di Bernardo e sposo di Marina.

Prevedibili, a seguito del colpo di scena, le azioni legali da parte dei due figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, che dopo avere battagliato strenuamente con il padre, si vedono ora messi definitivamente all’angolo.

Le figure squisitamente operative sono l’ad, Carlo Salza, che mantiene intatto il proprio ruolo, Gabriele Villa, da sempre direttore commerciale, il responsabile dello sviluppo, Cesare Baiocchi, il titolare della finanza, Stefano Ciolli. Al personale Luca Lattuada e agli affari legali Alberto Gaudio.

La squadra di manager dovrà mettere in pratica, entro il 2020, un piano da 1,8 miliardi, diretto a potenziare il commercio elettronico, la logistica (attraverso il polo bresciano dell’ex area Stefana di Ospitaletto) e ad espandere ulteriormente la rete, che ormai ha preso anche la direzione del Centro Italia (il 5 aprile ha debuttato il megastore di Roma via Prenestina), senza però abbandonare affatto lo storico presidio settentrionale. Si parla di almeno 5 opening e, fra le mete conosciute, ci sono Varese, Verona, Bergamo, Novara, Livorno.

Nell’esercizio 2016 Esselunga ha totalizzato ricavi per 7.540 milioni di euro, in crescita del 3,1% sul 2015. Il precedente piano industriale quadriennale è stato di 1,7 miliardi.