Ogni anno 1/3 della produzione mondiale di cibo (1,3 miliardi di tonnellate) finisce nella spazzatura, con cause che vanno ricercate sia nelle fasi finali di consumo che durante la fase di trasformazione e di distribuzione.

Le ricerche ci dicono che ogni anno in Italia vengono generate 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze lungo tutta la filiera, dai campi fino alla tavola del consumatore, pari al 16% del consumo annuo. Di questi 5,6 milioni di tonnellate, circa il 20% è prodotto dalle aziende dell’industria e della distribuzione.

Ed è proprio sulla riduzione di questo 20% che le aziende del largo consumo hanno deciso di concentrare il loro impegno e il lavoro di ECR Italia, l’associazione che raggruppa le principali aziende di marca e della distribuzione moderna e che concentra la sua attività nell’identificare innovazioni per migliorare l’efficienza di filiera produttore/distributore/consumatore.

Un impegno illustrato ieri, 17 novembre, durante il convegno “La lotta allo spreco alimentare: soluzioni e approcci di filiera”, organizzato, appunto, da GS1 Italy | Indicod-Ecr. «L’adozione di un approccio collaborativo nella lotta agli sprechi alimentari afferma la responsabilità sociale del sistema, non solo delle singole imprese, che va al di là delle dinamiche competitive e che ha permesso alle aziende attive in ECR Italia di identificare soluzioni di filiera efficaci e adottabili da tutti gli attori" commenta Silvia Scalia, coordinatore di ECR Italia.

“Ottimizzare la gestione dell’eccedenza alimentare - prosegue Scalia - significa lavorare in un’ottica collaborativa in azienda e su tutta la filiera: dal magazzino del produttore allo scaffale del punto vendita, sugli assi della prevenzione, della redistribuzione, del riciclo, del recupero e dell’eliminazione delle eccedenze».

Sono cinque le principali dorsali di intervento identificate da Ecr Italia: misurare per intervenire: ovvero misurare l’eccedenza e sviluppare sistemi di allerta che attivino piani di intervento; coinvolgere: migliorare la consapevolezza, coinvolgere e motivare i dipendenti; prevedere: migliorare l’accuratezza delle previsioni e massimizzare la disponibilità di prodotto; disegnare: migliorare la progettazione del prodotto e dell’imballaggio in ottica sostenibile; semplificare: effettuare verifiche e revisioni di gamma alla luce dei possibili impatti in termini di creazione di eccedenze.

Scarica la guida di Ecr Italia sulla gestione delle eccedenze alimentari: clicca qui