Si definiscono ancora meglio i tempi e i modi del salvataggio di Melegatti, dopo che Dal Colle di Verona ne ha sottoscritto il 30% del capitale grazie all’intervento del fondo maltese Abalone, che ha già tracciato il percorso di uscita dallo stato di crisi.

Lo riporta ‘Il Sole 24 Ore’ che sottolinea l’importanza di una partnership di carattere schiettamente industriale, visto che il nuovo socio è anch’esso uno specialista dei dolci, da ricorrenza e continuativi, con un giro d’affari che supera i 50 milioni di euro.

Già la campagna di Natale ha dato a Melegatti un certo respiro con una produzione di quasi 1,6 milioni di pezzi.

Una nota del fondo, sempre riportata dal quotidiano finanziario, spiega che “per attuare al meglio la ristrutturazione, avviata in Melegatti il 7 novembre scorso, è stato nominato un nuovo procuratore generale, l'ingegner Sergio Perosa, per la prosecuzione delle attività e la predisposizione del piano di produzione pasquale”, che dovrebbe assicurare anche la conservazione dei posti di lavoro.

Melegatti aveva inoltrato la richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Verona dopo la decisione unanime presa dai soci durante l’assemblea del 31 ottobre.

Il gruppo - che fattura 70 milioni e che spazia in tutto il mondo dei prodotti da ricorrenza, con il pandoro, suo dolce di punta, ma anche con panettoni, colombe nonché nei continuativi . con una linea di torte e croissanterie - ha accumulato debiti valutati in circa 27,5 milioni di euro: 12 verso i fornitori, 10,5 verso le banche, più 5 milioni di stipendi arretrati.

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