Coop lancia la campagna “Buoni e giusti” che nasce con lo scopo di contrastare fenomeni come caporalato, lavoro nero, contraffazione e presenza della criminalità nel mondo agro alimentare italiano. L'iniziativa concerne tutti gli 832 fornitori di ortofrutta del gruppo, un esercito di 70.000 aziende agricole, i 1.100 punti vendita e gli 80 fornitori del marchio privato (7.200 imprese del settore primario).

Si prevedono controlli sulle filiere più a rischio, in tutto 13: agrumi, fragole, pomodoro ciliegino, meloni, angurie, uva…per arrivare a una solida garanzia di eticità. "Il nostro impegno su questo versante è decennale – ha commentato il presidente di Coop, Marco Pedroni -. Siamo stati i primi in Europa a certificarci secondo lo standard etico SA8000 ma, a fronte di una situazione drammatica, che getta sempre più ombre sul cibo che arriva sulle nostre tavole, vogliamo rilanciare".

Secondo il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, "la campagna apre una strada importante ed è significativo il fatto che Coop abbia invitato le 7.200 aziende agricole fornitrici dei propri prodotti a chiedere l'iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità. È uno strumento che abbiamo messo in atto già con la legge Campolibero in accordo con le organizzazioni sindacali e che vogliamo ulteriormente rafforzare.

“Siamo pronti a rendere questo sistema sempre meno burocratico – ha concluso Martina - perché è importante che i produttori vivano questa adesione come un fatto partecipativo, distintivo ed etico. Stiamo collaborando con le associazioni per coinvolgere tutte le aziende che rispettano le regole, che fanno della legalità una pratica quotidiana".

L’iniziativa sarà accompagna da un’intensa campagna di comunicazione, della durata di un anno, sui quotidiani, nei punti di vendita e su Youtube.