Oggi mentre accendo la mia macchina per scrivere questa notizia, che è forse anche un po' un necrologio, mi sento decisamente più solo. Steve Jobs, il padre fondatore di Apple, se n'è andato per sempre a soli 56 anni, sconfitto dal cancro che lo minava da 8 anni a questa parte. Quando in agosto Jobs aveva lasciato il proprio posto di Ceo a Tim Cook,  con affettuose parole per il successore e un monito di speranza per la sua azienda della mela, pochi si sarebbero aspettati che la sua storia sarebbe finita così presto. I suoi fan, sparsi per tutto il Pianeta, sognavano primo o poi di rivederlo in sella, come se l'uomo che aveva vinto in modo trionfale il mercato, non potesse perdere l'ultima battaglia, la più feroce, la più impegnativa, la più spietata.

Jobs era e resta il più grande imprenditore-genio del mondo informatico, colui che aveva inventato i sistemi a finestre, colui che aveva creato nel 1977 il suo primo computer e che nel 1984 aveva lanciato Macintosh, la dream machine in grado di gestire in modo perfetto la relazione fra l'uomo e il computer, tuttora in testa alle classifiche per praticità, versatilità, prestazioni nelle applicazioni grafiche.

E Jobs era e resta il padre di tante invenzioni che hanno rivoluzionato il modo di accostarsi alle tecnologie: dal più famoso tra i lettori mp3, iPod, al primo tablet Pc, iPad, al telefono più ambito nel mondo dei cellulari, iPhone. Tutti prodotti azzeccatissimi, che pur avendo un prezzo leggermente o anche decisamente superiore a quelli della concorrenza, andavano a ruba appena immessi nei punti di vendita di elettronica, causando persino imbarazzo nei commercianti che, smaltita la prima bordata di richieste, erano poi costretti a rimandare a casa a mani vuote tanti consumatori.

La sua prematura scomparsa contribuisce, in un certo qual senso, a rinforzare il suo mito e l'aura di magia che ammanta i prodotti della mela. Ma è difficile immaginare cosa sarà Apple senza di lui.
Apple, l'azienda più capitalizzata del mondo, che in luglio ribadiva, per bocca dello stesso Jobs, performance da record, con un fatturato trimestrale di 28,57 miliardi di dollari e un utile netto di 7,31 miliardi,  praticamente raddoppiando le cifre dello stesso trimestre 2010, quando aveva realizzato 15,70 miliardi di dollari e 3,25 miliardi rispettivamente. L’Azienda ha venduto fra marzo e giugno 20,34 milioni di iPhone (+142%), mentre iPad é schizzato il alto del 183% e Mac del 14%.