“La sentenza emessa oggi (ieri per chi legge, ndr.) dal Giurì conferma la giustezza del nostro pensiero - commenta Antonio Maria Cartolari, direttore comunicazione di Plasmon, azienda leader nella produzione di alimenti per l’infanzia presente in Italia da più di 100 anni -. La serietà della nostra azienda è stata confermata dall’odierna decisione del Giurì che non commentiamo ma eseguiamo. Provvederemo quindi a modificare i nostri messaggi, come da dispositivo, ma l’importante di questa disposizione è la conferma della verità della nostre affermazioni e la correttezza dell’impianto comunicazionale. Il Giurì nella sua autonomia e indipendenza è intervenuto su alcuni punti del nostro messaggio ma soprattutto su un importante aspetto della campagna Barilla non in linea con le disposizioni del Codice di autodisciplina.  Siamo particolarmente lieti che, grazie all’odierno giudizio, potremo proseguire nella campagna di informazione e sensibilizzazione di tutte le mamme e i papà: infatti l’unico nostro obiettivo è sempre stato informare correttamente i consumatori su un tema tanto delicato. Non abbiamo mai messo in dubbio la serietà e la grande perizia nella produzione di alimenti di consumo corrente della società Barilla, nel rispetto però del Codice di Autodisciplina in relazione ai prodotti per l’infanzia”.

Insomma Plasmon gongola, come si vede dal comunicato ufficiale emesso nel tardo pomeriggio di ieri. E’ questo il secondo round di una battaglia cominciata alcune settimane fa e che, in un primo momento, è sembrata risolversi nella vittoria della multinazionale parmense, la quale aveva ottenuto un provvedimento di urgenza del Tribunale di Milano che, l’8 dicembre, aveva sospeso la campagna, campagna che metteva a confronto alcuni prodotti per bambini e alcune alimenti di casa Barilla, sottolineandone i difetti per quanto concerne i contenuti di pesticidi e micotossine (vedi DM dell’1 dicembre ).

I giudici milanesi avevano rilevato in sostanza che non si possono paragonare alimenti in sé diversi, perché destinati a target differenti: adulti o ragazzi e bambini.

Ma il Giurì ha visto la questione in modo differente. Cosa succederà in pratica? L’immagine pubblicitaria sarà modificata e la scritta “pasta per bambini” che compare al di sopra della confezione delle Pennette Plasmon diventerà “pasta per bambini con meno di 3 anni”. Inoltre il claim Barilla riportato sulle confezioni di Piccolini (“A mangiare bene si comincia da piccoli”) sarà eliminato entro 90 giorni. Da Parma la modifica era già stato promessa prima di questo scontro pubblicitario, ma non era mai stata concretizzata nei fatti.

Al di là di tutto la Sentenza del Giurì farà storia. Finora la comparativa, pure ammessa in Italia con il Dlgs 145/2007, non aveva mai raggiunto tanta aggressività, ma si era limitata a blandi confronti, a volte senza nemmeno fare il nome dei concorrenti. Stiamo andando verso un’americanizzazione dell’advertising?