Sarà un polo di circa 660 profumerie quello che nascerà dal matrimonio fra Limoni e La Gardenia. E’ il risultato dell’operazione formalizzata ieri dal private equity Bridgepoint (proprietario del marchio Limoni) e dai fondi Ergon Capital e L Capital che controllano La Gardenia. La prima insegna, che in passato ha vissuto vicende tormentate e numerose ricapitalizzazioni è oggi un colosso con 500 punti di vendita, mentre la seconda ne possiede altri 161.

L’acquisizione, ventilata da diverso tempo, ha avuto un costo di circa 190 milioni di euro, che vogliono dire una valorizzazione dell’Ebitda di quasi 10,5 volte.

La fusione delle due insegne per il momento non è in programma, ma da subito cominceranno le economie di scala e le intese sul versante degli acquisti.

Il nuovo polo della profumeria avrà un fatturato stimato in 500 milioni di euro circa, di cui 370 dovuti a Limoni e 133 dovuti a La Gardenia.

Allo studio, per La Gardenia, c’è anche il lancio di un marchio privato.