Si fanno sempre più insistenti le voci sulla possibile vendita di Esselunga, che starebbe vagliando, questa volta davvero seriamente, le offerte di alcuni big della finanza internazionale.

Mentre ‘La Repubblica’, lo scorso 15 luglio, aveva riferito di una trattativa, poi arenatasi, con il private equity inglese Advent International, seguita da un’offerta del fondo americano Texas Pacific, ‘MF’ riferisce oggi, 27 luglio, di una proposta miliardaria di Blackstone, altro big della finanza Usa specializzato, fra le altre cose, nel real estate.

Il dossier prevedrebbe, secondo questa fonte, una valorizzazione del gruppo intorno ai 6 miliardi di euro, circa 10 volte il margine operativo lordo, tenuto conto dell’enorme patrimonio immobiliare che, tramite La Villalta Partecipazioni, comprende gli edifici di 83 superstore su un totale di 153.

Le voci su una possibile cessione di Esselunga non sono affatto nuove: nel tempo, fra i candidati più probabili, erano stati indicati i nomi di due colossi della Gdo, come la spagnola Mercadona e l’americana Wal-Mart.

Oggi le trattative sembrano essere più incalzanti, data anche la veneranda età, 91 anni, del patron, Bernardo Caprotti. Pare così superata l’ipotesi di una cessione delle quote di controllo ai top manager dell’azienda, per assicurare una continuità tutta italiana all’insegna.

Esselunga ha chiuso il 2015 con risultati record: vendite per 7.312 milioni (+4,3% rispetto al 2014), margine operativo lordo, di 625 milioni, salito di 20 punti, risultato operativo a 431 milioni (+29), utile netto di 290 milioni (+37 per cento).