Barilla sempre più determinata a fare perno sul proprio core business e a guardare con interesse a mercati ad alto valore aggiunto, come i piatti pronti e dunque incline alla dismissione di attività non strategiche.

Rientra quasi sicuramente in questa logica –  “dalla pasta al pasto”, è lo slogan che circola al quartier generale di Parma – la messa in vendita della tedesca Lieken, un colosso da 756 milioni di euro, che produce però semplice pane e per giunta destinato in larga misura a discount e private label. E infatti, come ha dichiarato Guido Barilla al “Sole 24 Ore “vogliamo concentrarci su pasta, sughi e piatti pronti – dall'America al Far East – e restringere l'attenzione sul bakery di marca in Italia e in altri Paesi europei».

Lieken, comprata 10 anni or sono (allora si chiamava Kamps) è del resto sempre stata una spina nel fianco per la multinazionale italiana, che ha finito per pagarla più di un miliardo, addossandosi pure 800 milioni di debiti.

Non si sa ancora quali saranno i criteri del deal- asta, trattativa privata? – ma Rotschild e Rabobank sono già all’opera. Le risorse liberate serviranno, presumibilmente, a finanziare  le linee dei sughi pronti e dei ready meals, molto apprezzati anche all’estero, dove il gruppo ricava ben il 57% del proprio fatturato, che ammonta, negli ultimi dati di bilancio, a 3,916 miliardi, un dato stabile rispetto al precedente esercizio.