Dopo il deposito ufficiale del progetto di fusione il gruppo belga Delhaize - 24,4 miliardi di euro di fatturato tra Europa e Usa – e l’olandese Ahold – 32, 8 miliardi di vendite nette e rilevanti interessi in area Ue e negli States – si avviano alle rispettive assemblee straordinarie del 14 marzo, l’una a Bruxelles e l’altra ad Amsterdam, che dovrebbero siglare definitivamente l’unione. In ogni caso è già stato fissato, qualora servisse, un secondo appuntamento, per il 31 marzo.

Una volta sommati i ricavi e le reti, quello che si ottiene è un conglomerato da 7.000 negozi, con vendite oltre i 57 miliardi di euro, destinato a piazzarsi al diciottesimo posto nella classifica mondiale dei maggiori retailer.

Se da un lato l’intesa sembra più che altro orientata a potenti sinergie sul mercato americano, dall’altro non dovrebbero mancare importanti risvolti sullo scacchiere europeo. I belgi, infatti, sono, dall’autunno 2014, parte del nuovo assetto della centrale Coopernic (125 miliardi di fatturato aggregato), lanciata insieme a E. Leclerc, Coop Italia e alla quale si è aggiunta, nell’estate del 2015, la tedesca Rewe. Con la fusione potrebbe entrare anche Ahold, innalzando la somma del fatturato dei soci fino a 160 miliardi.