Cosa ci faceva il 10 luglio Alberto Baldan, amministratore delegato de La Rinascente, nella sua nativa Venezia? Non era in visita ai parenti, ma si trovava nella Serenissima per ribadire il colossale progetto dell’azienda sull’antico Fondaco dei Tedeschi, un edificio commerciale il cui nucleo storico risale al XII secolo, affacciato sul Canal Grande e a due passi dal Ponte di Rialto, acquistato nel 2008 per 53 milioni di euro dal Gruppo Benetton e in precedenza adibito, prima a sede degli uffici doganali, e poi delle Poste.

Rinascente vuole investirvi 100 milioni di euro - 18 di allestimenti, 20 di restauro e 52 di acquisto - che svilupperebbero 400 posti di lavoro, creando un grande magazzino di nuova concezione, di ben 7.400 mq di superficie di vendita, che metta insieme il business e la cultura, lasciando molti spazi anche alle produzioni artigianali locali più qualificate, come la vetreria di Murano. Uno spazio da frequentare e da vivere, con orari molto ampi, dalle 9 del mattino all’una di notte,  corredato da un auditorium, una zona per le mostre, forse una per il cinema e un’altra per la ristorazione di alto livello. Tutto è per adesso estremamente sfumato. Non si sa infatti se Benetton si limiterà a vendere le antiche mura, o avrà una partecipazione nell’affare, riducendo in questo modo gli esborsi e l’impegno della catena di grandi magazzini oggi posseduta dai tailandesi di Central Retail Corp. E non si conoscono nemmeno i tempi della realizzazione, anche se qualcuno già parla del 2015 come data di apertura, apertura resa quanto mai incerta dai vincoli posti dal Ministero dei Beni Culturali il quale rivendica il valore storico dell’edificio, anche se dei lavori svolti nel Fondaco da pittori del calibro di Tiziano, Giorgione, Veronese e Tintoretto, ormai restano solo frammenti (le opere sono state staccate nel lontano 1937) e anche se, nel corso della storia recente questo ex magazzino mercantile non è stato mai trattato con i dovuti riguardi.

In questo modo Rinascente rileva il progetto dell’archistar Rem Koolhaas, reso noto a inizio anno e realizzato proprio per conto del gruppo Benetton, che sognava un proprio centro commerciale, e poi naufragato in un mare di polemiche politiche e di vaghe accuse di faziosità nei confronti del sindaco Giorgio Orsoni, al quale Benetton aveva promesso 6 milioni di euro a titolo di risarcimento, somma che comunque l’uomo politico, un serio avvocato, non aveva tenuta nascosta a nessuno, non aveva ricevuto a titolo personale e che anzi aveva in animo di destinare a nuove opere di risanamento per alcuni dei mille problemi della Serenissima. Altro motivo di contesa è la terrazza progettata da Koolhass, secondo molti veneziani troppo vistosa e invasiva. Ma proprio sulla terrazza Baldan sembra intenzionato a non cedere.

Il tutto rientra nel recente piano di sviluppo annunciato da Rinascente che prevede, oltre all’insediamento veneziano, un punto di vendita a Roma Via del Tritone (apertura nel 2015), l’ampliamento della filiale di Firenze, e un ritocco del negozio di Milano Duomo, per creare una zona di 800 mq per le calzature donna e restaurare la facciata di Via Santa Radegonda.

Rinascente dimostra attualmente un’invidiabile salute finanziaria, avendo chiuso il 2011 con un fatturato in crescita del 5%, fino a 436 milioni di euro.