Si avvicina la data dell’inaugurazione, prevista per il 6 aprile, del nuovo centro logistico di MD Spa: il secondo discounter italiano, fondato e presieduto da Patrizio Podini, ha oggi una potenza di fuoco di 711 negozi e una quota di canale del 15%.

La nuova piattaforma sorge presso la zona industriale Tossilo di Macomer, in provincia di Nuoro, su un’area in precedenza occupata dall’industria tessile Legler e, come riferisce il quotidiano ‘La Nuova Sardegna’, occupa 20 ettari (204.656 mq per la precisione), pari, per capirci, a una ventina di campi da calcio.

Il centro è ubicato in una location ottimale: servito dalla statale 131 Carlo Felice, che collega, fra l’altro, Sassari, Oristano e Cagliari, è a circa un’ora di distanza da tutte le principali città della Regione, una Regione dove MD è diffusa in modo capillare, con 80 punti vendita, una cifra superiore al 10% del totale rete.

Non bisogna infatti dimenticare che la straordinaria avventura imprenditoriale del bolzanino Patrizio Podini è partita proprio dal Sud e dalle Isole e che la società è stata creata nel 1994 presso il centro direzionale di Napoli, e trasferita, l’anno dopo, a Gricignano di Aversa (Caserta) dove ha sede ancora oggi.

«Il nuovo Ce. Di. incorpora soluzioni tecniche all’avanguardia anche sotto il profilo dell’impatto ambientale e dello smaltimento dei rifiuti – riporta un comunicato ufficiale –. I lavori di realizzazione sono durati 14 mesi, impegnando per la costruzione 24 imprese, di cui 21 sarde, e ha richiesto l’impiego di una media di oltre 80 operai al giorno per tutta la durata del cantiere».

Il nuovo polo, riferisce ancora il quotidiano sardo, ha comportato 20 milioni di investimento, mentre l’area Legler è stata rilevata, nel 2015, per 1,7 milioni, in sede di asta fallimentare.

Gruppo MD, che oggi fattura 2,1 miliardi di euro è in crescita ininterrotta dal 2008, il primo anno della crisi globale: da allora ha registrato una variazione cumulata del fatturato pari al 343 per cento.

Per il prossimo triennio Podini ha annunciato un piano industriale da 488 milioni per 90 nuove aperture, di cui 30 nel 2017.