In occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe, Rio Mare e l’Area Marina Protetta Isole Egadi (AMP) hanno liberato la tartaruga Aretusa, una delle oltre 50 tartarughe Caretta Caretta che in soli tre anni sono state salvate dopo essere state ferite a causa di impatti con barche, ingestione di rifiuti di plastica galleggianti o lenze da pesca.

La riabilitazione degli animali salvati è stata possibile grazie al progetto triennale di Rio Mare realizzato insieme all’Area Marina Protetta Isole Egadi (AMP), uno dei primi di questo genere per durata e investimento realizzata da privati in Italia, volto a salvaguardare la biodiversità e a favorire una gestione sostenibile delle risorse naturali delle Isole Egadi.

Inoltre, in partnership con l’Università di Pisa Dipartimento Biologia è stato avviato un progetto di monitoring satellitare, che prevede l’applicazione di tag satellitari sul carapace di alcune tartarughe per seguirle nei loro spostamenti. I segnali dei tag sono recepiti dai satelliti permettendo così di continuare il monitoraggio da remoto degli esemplari curati presso il Centro tartarughe e di conoscerne i tragitti, le tappe e i chilometri percorsi, oltre che di approfondire la conoscenza della specie e le sue abitudini.

In particolare il tracker “Iridium”, uno dei dispositivi utilizzati per il monitoraggio delle tartarughe, è dotato di una tecnologia innovativa di GPS portatile sperimentata per la prima volta in Italia nell’ambito di questo progetto. Più piccolo e leggero rispetto agli altri e quindi meno invasivo per l’esemplare, ha una durata maggiore che consente un monitoraggio di 12 mesi.