Lo storico marchio italiano Plasmon si conferma punto di riferimento, a livello internazionale, per il baby food. A seguito della “mega-fusione” tra Kraft e Heinz (oggi The Kraft Heinz Company), che hanno dato vita a una realtà leader, a livello mondiale, nella produzione e distribuzione di alimenti, il marchio Plasmon – e lo storico stabilimento di Latina – si sono rafforzati come fiore all’occhiello negli alimenti per l’infanzia. Il Gruppo internazionale ha infatti deciso di puntare proprio sull’Italia come hub per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di tutti gli alimenti dedicati ai più piccoli. Di qui gli investimenti realizzati sino ad oggi sul territorio, e in particolare presso lo stabilimento produttivo di Latina: oltre 20 milioni di euro per lo sviluppo e l’innovazione del plant nel solo anno 2016. La produzione dello stabilimento laziale è destinata non solo all’Italia, ma anche all’export in 41 Paesi del mondo, per un totale di 25mila tonnellate di alimenti prodotti e più di 200 milioni di fatturato ogni anno. Oltre alle linee baby food a marchio Plasmon, sono prodotti nello stabilimento di Latina anche altri importanti brand come Biaglut, Nipiol, Dieterba, Cuore di Natura e Aproten.


Proprio lo stabilimento di Latina è stato visitato ieri dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto. Nel corso della visita è emerso che il sito produttivo laziale rappresenterà anche nei prossimi anni un driver importante per la crescita del Gruppo: già previsti ulteriori investimenti per l’ammodernamento delle linee di produzione del famoso biscotto Plasmon e per il lancio della nuova linea “100% Naturale da Plasmon”. 
“La visita allo stabilimento Plasmon, marchio icona della nutrizione infantile in Italia e nel mondo, conferma ancora una volta l’eccellenza del “made in Italy” nel settore agroalimentare, comparto strategico per l’export nazionale che nel 2016 ha raggiunto i 38 miliardi di euro”, ha dichiarato l’On. Ivan Scalfarotto, Sottosegretario allo Sviluppo Economico. “L’Italia deve scommettere su realtà come queste che si distinguono per tecnologia e qualità dei processi produttivi, oltre a produrre valore per le comunità in cui operano – ha continuato l’On. Scalfarotto –. Per far questo c’è bisogno di politiche che aumentino la capacità del Sistema Paese di attrarre investimenti e al tempo stesso sostengano le imprese nei processi di internazionalizzazione”.