In un quadro ancora molto incerto e preoccupante giungono segnali positivi dal mercato del Parmigiano Reggiano. Sebbene la quotazione permanga largamente insoddisfacente per i produttori, da inizio gennaio a metà aprile le quotazioni minime della Borsa comprensoriale (sede a Parma) sono aumentate del 4,13% , passando da 7,25 a 7,55 euro/kg per il prodotto con 12 mesi di stagionatura.

Altri segnali positivi giungono anche dal sensibile calo delle importazioni di formaggi duri non Dop, che a gennaio sono calate di oltre il 30% in volume e – osserva il Consorzio – “dovrebbe giovare alle nostre Dop e comunque ai prodotti italiani”.

Dal lato dei consumi interni, anche per la concomitante convenienza di prezzo per i consumatori, i volumi di vendita dei primi mesi 2015 sono stati molto buoni a Pasqua, e nel trimestre tutte le fonti ufficiali segnalano un andamento delle vendite di Parmigiano Reggiano migliore alla media del comparto “formaggi duri”.

Anche la produzione, infine, sembra giocare a favore di un consolidamento dei primi timidi segnali di ripresa per il Parmigiano Reggiano: rispetto al 2014, infatti, i livelli produttivi sono scesi del 2,2% nel primo trimestre 2015.