Durante l’incontro previsto per oggi alle 17, presso il Teatro Savoia di Campobasso, dal titolo Dialoghi con le meraviglie del nostro Paese, uno degli eventi della tappa molisana del Grande Viaggio Insieme di Conad, dal 10 al 12 ottobre, verrà presentato lo studio socio-economico sul comparto del grano e della pasta italiana a cura dell’istituto di ricerca Aaster.

È un panorama in movimento quello della pasta italiana, che vede da una parte i piccoli produttori artigianali, principali protagonisti dei processi di innovazione che stanno investendo la filiera, dall’altra i grandi player impegnati a vincere la sfida dei mercati esteri, dove si affacciano nuovi competitor.

La pasta tricolore da sola genera il 3,5% del fatturato dell’industria alimentare italiana, la filiera coinvolge poco meno di 200 mila aziende agricole per una superficie di 1,28 milioni di ettari. I molini sono circa 350, mentre l’industria di trasformazione conta circa 120 impianti per un totale di 3,36 milioni di tonnellate di pasta prodotte all’anno, un quarto della produzione mondiale. Di queste, il 56,5% è destinato alle esportazioni. Il valore della produzione è stato nel 2017 di 4,73 miliardi di euro, di quali 2,16 derivanti dall’export.

Eppure – dato noto – solo il 68% della pasta lavorata all’interno dei nostri confini contiene grano nazionale: il restante 32% è ottenuto da frumento estero, proveniente per lo più da Francia, Usa, Kazakistan, Australia, Canada.