Un anno fa l’Oms associava l’uso frequente di carni rosse con la possibile insorgenza di tumore. E influenzati dalla dichiarazione, nei mesi successivi, gli italiani compravano meno carne del solito. Il Rapporto Coop 2016, sulla base dei dati Nielsen riferiti all'intero mercato al consumo, registra un dato secco relativo a un anno di vendite: -4% di carne e insaccati. Un consumo giornaliero che sì è così spostato verso i 210 grammi a persona al giorno, cioè sui livelli della metà degli anni Ottanta.

Come dimostrano gli studi fatti dal Rapporto Coop, incrociando dati Fao e Istat, in realtà la tendenza è iniziata prima ancora che l’Oms si pronunciasse. Il boom di consumi di carni rosse c’è stato negli anni ’70 e ’80 ed è proseguito a ritmi incalzanti fino agli anni Duemila con un consumo di circa 250 grammi pro capite al giorno. Poi però, dal decennio che viviamo, è iniziato il calo: tra il 2010 e il 2016, le vendite a volume scendono di oltre il 13%.

In corrispondenza della riduzione dei consumi di carne dell'ultimo anno, crescono invece gli acquisti di legumi. Stando ai dati Iri le vendite nella grande distribuzione di legumi freschi, conservati e secchi aumentano dell’1,5%.