Se anche gli obiettivi di budget 2019 sono per ora confermati, i retailer valutano in maniera diversa e più selettiva i dossier che possono cadere sotto il perimetro delle chiusure dei punti vendita sopra i 250 mq nei centri storici e nei centri commerciali. L’atteggiamento è senza dubbio più cauto, perlomeno fino a quando il Ddl sulle chiusure festive dei negozi prenderà, o meno, forma istituzionale.

A complicare il quadro si aggiungono i dati Confimprese Lab-Nielsen, che segnalano una flessione delle vendite negli shopping center pari al 5,15% nel primo trimestre 2019. Questi i dati presentati da Confimprese a Milano, durante Mapic Italy.

"Alla luce dell’attuale incertezza normativa – spiega Mario Resca, presidente di Confimprese – il nostro osservatorio registra un incremento del 20% nelle chiusure di punti vendita per il 2019. Il calo è dovuto alla stagnazione del Paese, che sposta l’ago della bilancia sull’online e sulle aperture all’estero, cresciute quest’anno del 30% a quota 270 sia in Europa, sia in America e Asia. I nostri dati segnalano una battuta d’arresto nelle aperture nei centri commerciali per i punti vendita con metrature dai 400 ai 1500 mq, e oltre, sia nel food, sia nel fashion. Quanto al settore arredo casa, ha già rivisto al ribasso i piani di sviluppo, in particolare per i centri commerciali e al momento prevede inaugurazioni solo nei centri storici”.

Se questo è lo stato dell’arte del retail nell’attuale fase di stallo economico, il numero dei punti vendita nei centri commerciali e nei centri storici, segnala una sostanziale parità: gli esercizi con metrature sotto i 250 mq sono, per il 40%, negli shopping center, per un altro 40% in centro storico e per il 20% in periferia.

"Di contro - continua Resca - gli esercizi commerciali con metratura dai 400 ai 1500 mq e oltre, come ristoranti, fast food e negozi di abbigliamento sono localizzati principalmente nei centri commerciali e retail park. Considerando che l’incidenza sul fatturato di domenica è del 20% nei centri commerciali, del 10-12% nei centri storici e del 25-30% negli outlet, la situazione è preoccupante, perché, se la misura sulle chiusure dei festivi dovesse essere approvata, il retail registrerebbe una caduta di fatturato a regime dal 2,9% al 5,5%, con una perdita occupazionale di 150.000 posti di lavoro secondo una ricerca Bain per Confimprese, condotta nel mese di gennaio. Uno scenario davvero a tinte fosche. Preoccupante. Anacronistico”.

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