L’Ufficio Studi Confcommercio commenta i dati sulle vendite al dettaglio diffusi dall’Istat. Il dato sulle vendite di giugno, che evidenzia una sensibile ripresa della domanda per quasi tutti i prodotti, è decisamente superiore alle attese.

Dopo un maggio negativo era, infatti, lecito attendersi un piccolo rimbalzo, soprattutto per alcuni prodotti quali l’abbigliamento e le calzature i cui acquisti erano stati rinviati da tempo, ma non una ripresa di queste dimensioni: il +1,9% congiunturale è il valore più alto da gennaio 2017.

I dubbi sul senso dell’accelerazione - continua la nota - derivano dalla circostanza che i beneficiari del fenomeno sono sempre e soprattutto discount e commercio elettronico, che proseguono indisturbati la loro marcia, tanto nei mesi buoni che in quelli meno buoni.

Questa caratteristica lascia pensare a un rimbalzo statistico episodico fatto di acquisti non realizzati a maggio a causa del cattivo meteo, piuttosto che a un’inversione di tendenza. Peraltro, - conclude l’Ufficio Studi - le vendite di giugno contribuiscono già al dato sul PIL del secondo trimestre (molto deludente e pari a zero sia in termini congiunturali sia tendenziali).