Secondo Centromarca, la possibilità di regolamentare le aperture domenicali della Gdo va contro i principi del libero mercato: ogni azienda deve poter decidere orari e giorni di apertura in funzione delle proprie strategie commerciali.

Tale decisione quindi non favorirebbe la crescita del Paese e finirebbe per svilire l’impegno delle imprese a favore della libertà di scelta dei cittadini.

Inoltre, visto che oggi le vendite on-line permettono di fare acquisti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, introdurre vincoli alle aperture distorce la concorrenza e mette i negozi fisici in una situazione di svantaggio.

Considerando che viviamo una fase di stasi dei consumi, è inoltre paradossale che si pensi a provvedimenti che frenino gli acquisti. 12 milioni di italiani sono acquirenti abituali nella Gdo di domenica, portando un contributo positivo che vale circa l’1% dei consumi food e il 2% dei consumi non food.

Tornare indietro equivarrebbe quindi a cancellare un fatto che è stato accolto positivamente dai cittadini e che contribuisce in maniera sostanziale alla tenuta dell’economia. Il comparto inoltre, coinvolge 40.000 posti di lavoro, in un contesto occupazionale complessivo già di per sé critico.

Infine, anche l’ipotesi di aperture selettive, con calendari decisi da enti locali, è da guardare con preoccupazione: si verrebbero a creare tante “Italie” del commercio, numerose regole diverse nella stessa nazione, frenando di conseguenza gli investimenti.