Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la riforma delle nuove norme sull’agricoltura biologica che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2021.

L’obiettivo è garantire «che solo i prodotti biologici di alta qualità siano importati nell’Unione europea».

Tuttavia, gli eurodeputati italiani hanno votato contro perché sarebbe troppo al ribasso il compromesso sulle soglie dei fitofarmaci consentiti. Con soglie troppo alte, si rischia che in alcuni Paesi non si veda più la differenza tra agricoltura bio e convenzionale.

Il vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro (Pd) ha commentato: «l’esito dei negoziati è un’occasione persa. Il punto cruciale negativo è aver eliminato completamente le soglie per i residui di fitofarmaci. Che differenza c’è allora con l’agricoltura convenzionale? L'accordo finale rappresenta un compromesso al ribasso».

Risulta scontenta anche Coldiretti: «il nuovo regolamento, consentendo agli Stati di mantenere in vigore soglie meno restrittive per i residui di fitofarmaci reca un grave danno di immagine per il settore del bio soprattutto nei Paesi, come l’Italia, che ha standard molto elevati».

Il regolamento prevede controlli annuali antifrode per tutti gli operatori della filiera del bio, con ispezioni ogni 2 anni per chi risulta in regola per tre anni di fila.

Inoltre, i produttori con aziende di piccole dimensioni potranno aggregarsi tra loro e ottenere una certificazione bio di gruppo, riducendo così i costi. Potrà anche continuare l’utilizzo di sementi convenzionali, ma sarà creato un database europeo per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di quelli bio.

Le aziende agricole che producono sia prodotti convenzionali che biologici continueranno a essere autorizzate, mentre sulle importazioni viene stabilito che i prodotti bio provenienti da paesi terzi debbano rispettare gli standard europei e non quelli equivalenti.

Non mancano deroghe ed eccezioni. Infatti, il rispetto di standard equivalenti a quelli europei continuerà a valere, ad esempio, per gli accordi commerciali bilaterali. Inoltre, i prodotti che vengono contaminati da pesticidi non autorizzati nel settore biologico in modo accidentale potranno continuare ad avere la certificazione.

I paesi che, come l’Italia, applicano soglie massime per le sostanze non autorizzate negli alimenti biologici, come i pesticidi, potranno continuare a farlo, ma non potranno impedire la commercializzazione nel proprio mercato di prodotti provenienti da altri Paesi europei che si comportano in modo differente.