Nell’anno terminante a maggio 2017, il mercato dei formaggi cresce leggermente sia a volume (+0,3% vs AP) che a valore (0,6% vs AP), registrando un fatturato superiore a 1 miliardo di euro.

SORRIDONO DOP E STAGIONATI
La crescita è trainata dai prodotti DOP e in particolare dai formaggi duri stagionati. Si conferma, infatti, il trend positivo del mondo del grana, composto da Grana Padana DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Pecorino Romano DOP e Misti, con performance buone sia a volume (+6,9%) che a valore (+8,9%). (Fonte: IRI Infoscan totale Italia).
Nel 2016 la produzione dei 59 formaggi Dop italiani ha superato le 524 mila tonnellate, con un aumento del 4% rispetto al 2015. Resta leader il Grana Padano, con 185.434 tonnellate (+1,2%) pari a 4.859.592 forme, seguito da Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Pecorino Romano. I dati sono emersi a Caserta alla riunione di AFIDOP, l'associazione dei Formaggi Italiani Dop e Igp, Un quarto delle vendite dei formaggi DOP italiani arriva dall'export, che lo scorso anno ha fatto registrare ricavi pari ad un +3%, ovvero un miliardo di euro in più, rispetto al 2015 copre il 25% del totale venduto.

LA MOZZARELLA TRAINA I FRESCHI
Il comparto dei formaggi freschi a peso imposto mostra una lieve crescita a volume nell’ultimo anno (vol +0,9% e val -0,5%) confermandosi un comparto sostanzialmente stazionario per i prodotti a peso imposto. Per le vendite è stato importante il sostegno del prezzo (-1,4%).
«Tra i formaggi freschi, - spiega Eduard Toffanello di Nielsen - le categorie più rilevanti come fatturato sono la Mozzarella (circa 984 Mio €) e a seguire i formaggi spalmabili e le Crescenze/Stracchini (circa 250 Mio €); più limitato il turnover della Ricotta (circa 110 Mio €): per questa incide il basso prezzo (4,2 €/kg) mentre in termini di volumi ha un peso più rilevante. A seguire sono maggiormente venduti Mascarpone, Formaggio in fiocchi, Robiole e Tomini».
Sui consumi ha inciso positivamente l’impatto delle alte temperature degli ultimi mesi che hanno sostenuto il comparto, visto l’utilizzo per piatti freddi, portando un beneficio in particolare per le Mozzarelle (+4% volumi negli ultimi 3 mesi contro +1% del totale annuo).

IL PROBLEMA DELLE INTOLLERANZE NON INFLUENZA IL MERCATO
Il latte fresco, nei banchi frigo dei punti vendita, registra qualche difficoltà. Gli italiani, secondo i dati Assolatte, sempre più spesso negli ultimi cinque anni, lo snobbano per preferire le produzioni senza lattosio, il delattosato quindi, anche se non rientrano nella schiera degli intolleranti. Resta invece solido il mercato dei formaggi, con gli italiani che, dopo i francesi e i tedeschi, ne sono buoni consumatori: ne mordono 24 Kg pro capite in un anno. «Sembra dunque – commenta Francesca Buti, Brand & category manager Cheese gruppo Lacatalis Italia - che le campagne di informazione contro il latte ed il lattosio, che hanno fortemente influenzato il trend negativo del latte negli ultimi anni, per il momento abbiano solo in parte impattato i consumi di formaggi: la penetrazione è infatti stabile, anche se il volume per atto di acquisto tende a ridursi, e crescono a ritmi interessanti i formaggi senza lattosio.

IL SALUTISTICO SPINGE LE VENDITE
In generale, il comparto dei formaggi nell’area benessere (light+senza lattosio) continua a registrare ottime performance superiori rispetto a quelle del mercato (+5,7% vs ap) che a valore (+4,3%).
«Il mercato dei formaggi senza lattosio, nello specifico – puntualizza la direzione marketing di Granarolo – è il grande trascinatore del 2017, con performance che continuano ad essere estremamente positive. Da gennaio a maggio, i risultati vedono un incremento di vendite a volume del 17,9% e a valore del 12,9%, segno che questo trend
è stato ben accolto dai consumatori con la quasi totalità dei volumi rappresentato dal comparto dei formaggi freschi, che rappresenta il 78% su un totale di 3mila tonnellate (fonte: IRI infoscan Totale italia)».
«C’è sempre una maggiore attenzione al mondo salutistico – sottolinea Luca Fontana, Direttore Vendite Bergader Italia – e questo ha indotto le aziende a creare prodotti sempre più evoluti, Solo chi si è adeguato ha raccolto ottimi risultati, incontrando l’evoluzione del consumatore, sempre più esigente, accorto e preparato».

A TUTTO EXPORT
Se una delle eccellenze italiane riconosciute a livello mondiale è il food, in parte lo si deve anche ai nostri formaggi. Uno studio di Agrifood Monitor indica, infatti, che negli ultimi 10 anni il volume delle esportazioni di tutte nostre specialità lattiero-casearie è quasi raddoppiato: +92% nel periodo 2006-2016. Grazie ai suoi prodotti l'Italia si piazza fra i primi dieci esportatori mondiali del settore, ovvero nella nicchia di Paesi che detengono il 72% di un mercato da 24 miliardi di euro all'anno.
«Sul piano dei risultati economici, - conferma Rita Marchesini, direttore commerciale Brazzale - l’anno si è chiuso in sostanziale pareggio sul 2015, con un fatturato che ha superato i 150 milioni di euro, di cui il 40% di esportato dall’Italia nel mondo. Un risultato realizzato con i prodotti e i marchi del Gruppo, in primis tutta la gamma Gran Moravia, e con Burro delle Alpi, Burro Fratelli Brazzale, Zogi, Verena, Alpilatte, Brazzale, Silvipastoril. La catena di negozi propri con insegna La Formaggeria Gran Moravia, che oggi conta 19 punti vendita, più di 120 commessi, ha superato i 1.500.000 clienti all’anno, con l’80% del venduto importato dall’Italia».

OFFERTA: L’IMPORTANZA DELLA DIVERSIFICAZIONE
Per contrastare la crisi che ha caratterizzato i consumi interni negli ultimi anni, alcuni player hanno fatto della propria capacità di innovazione un valore strategico e hanno puntato a sviluppare una gamma di prodotti che rispondesse alle esigenze del cliente e alle nuove occasioni di consumo. «La nostra offerta diversificata – assicura Maurizio Moscatelli, direttore commerciale di Parmareggio - permette al cliente di scegliere come consumare il Parmigiano Reggiano: alimento, in pezzi a fine pasto o durante l’aperitivo, snack, grattugiato come condimento di primi piatti o all’interno di ricettazioni, oppure merenda come ad esempio i Cremosini per i più piccoli o L’ABC della merenda.
E’ proprio con L’ABC Parmareggio abbiamo fatto un ulteriore passo nella continua ricerca e studio di nuovi prodotti realizzati sempre con materie prime di qualità, genuinità e gusto, ma con una nuova attenzione all’equilibrio nutrizionale. L’ABC e gli altri prodotti lanciati recentemente sono pensati per rispondere alle esigenze nutrizionali e di gusto dei ragazzi e degli adulti, sempre più attenti agli alimenti salutistici e ad uno stile di vita sano».

TANTE NOVITÀ, SPALMABILI E NON
Il mercato ha visto, nel corso dell’anno, il lancio di diverse novità. «Tra i nuovi prodotti di quest’anno – spiega Luca Galuppo, direttore marketing Nonno Nanni - abbiamo la Crescenza e il Fresco Spalmabile in doppio panetto 2x75g e light. Quest’ultimo, nel nuovo formato in due pratiche porzioni da 75g, è un prodotto versatile che può essere utilizzato in svariate ricette. Inoltre è senza conservanti, senza glutine e adatto anche ai vegetariani perché senza caglio. L’ultimo lancio è stato il Fresco Spalmabile light: dopo oltre 3 anni di lavoro e oltre 150 lavorazioni siamo riusciti a ottenere un prodotto davvero delizioso ma con il 50% dei grassi in meno rispetto alla versione classica, grazie al fermento lattico scelto che viene combinato, attraverso un processo di produzione completamente naturale, con il latte fresco che arriva ogni giorno nello stabilimento Nonno Nanni».

COMUNICARE DAL PACK AL WEB
Grandi investimenti sono stati messi in campo dalle aziende nel 2016 e continueranno anche quest’anno a sostegno dei prodotti: «Dopo aver elaborato un piano marketing molto dettagliato, - conferma Thomas Siller, direttore commerciale di Bayernland - siamo stati impegnati sul fronte del rinnovamento del pack di oltre 80 referenze, per essere più riconoscibili sui banchi frigo: l’identificazione del prodotto a scaffale ora è immediata e il consumatore recepisce meglio le informazioni che cerca. Diversi mesi di lavoro strategico ci hanno inoltre impegnati in un progetto di rinnovamento con la messa online di un nuovo sito web consumer che ci permette di creare un il rapporto diretto con il consumatore, anche attraverso la brand awareness nei canali social».

LA SOSTENIBILITA’ COME VALORE AGGIUNTO
Anche la sostenibilità ambientale sta diventando negli ultimi anni parte integrante della strategia di alcuni player che adottano scelte ben precise in questo ambito.
Latteria Soligo ad esempio ha annunciato l'obiettivo impatto zero entro il 2018, attraverso importanti investimenti tecnologici in rinnovabili. «La nostra mission – specifica l’azienda - è di realizzare un’agricoltura e dei prodotti che rispettino l’ambiente e guardino al benessere dei nostri consumatori. La nostra qualità è frutto di eccellenza in tutte le fasi di produzione, per questo siamo intervenuti con importanti investimenti nei nostri stabilimenti: con impianti fotovoltaici da 800 KWatt/h (400 KWatt a Farra, 200KWatt nella centrale del latte di Caposile e altrettanti nello stabilimento di Breganze) e ora daremo il via ad un impianto di cogenerazione, che ci convertirà quasi totalmente alle fonti rinnovabili».


Stefania Lorusso