Oggi Parmareggio, con i due stabilimenti produttivi di Montecavolo e di Modena offre una vasta gamma di prodotti presenti nella totalità della Distribuzione Moderna ed è un riferimento per il consumatore nel mercato del Parmigiano Reggiano nonché la prima azienda del settore ad aver comunicato i valori della propria marca attraverso una campagna televisiva. Proseguendo sulla strada dell’innovazione, l’azienda ha presentato a Cibus due importanti novità di cui ci parla il direttore marketing Matteo Ghidi.

Quanto conta per un’azienda come la vostra prendere parte a una kermesse di spessore come Cibus? Cosa vi aspettate e cosa presentate?
Ci aspettiamo sicuramente afflusso e presenze qualificate. A differenza delle ultime due edizioni, questa secondo me questa sarà più effervescente e più “ricca”, in tutti i sensi.
Noi siamo gli specialisti del Parmigiano Reggiano, abbiamo fatto una selezione di diverse stagionature e oggi ci presentiamo qui con un 40 Mesi, quindi una lunga stagionatura, un 24 Mesi di montagna con il Vacche Rosse e con il Bio. In più presentiamo anche due estensioni di gamma disponibili da settembre: una riguarda il nostro prodotto di punta, l’Abc della merenda, che sarà disponibile anche in versione Bio mentre l’altra rigurada la versione con il Parmareggio Snackdove abbiamo inserito un mix di frutta secca (uva, anacardi e noci) al posto dei grissini. Questa sostituzione ci permette, oltre che di rimanere bilanciati entro il range delle 200 kcal e di nutrienti (proteine, carboidrati e grassi), anche di cavalcare il trend di crescita del mercato della frutta secca nell’ottica della salubrità. Un’altra novità importante è il Parmigiano e Pere, versione rivista e aggiornata del nostro Snack. E’ una barretta di Parmigiano a cui abbiamo abbinato, attraverso un esclusivo processo industriale, un mix di Parmigiano Reggiano grattugiato, pere disidratate e granella di anacardi. Questo mix crea un contrasto sia di sapori che di consistenze molto gradito dai test effettuati sul consumatore. È veramente un prodotto innovativo, in tutti i sensi e crediamo che sarà dirompente sotto tanti punti di vista.

A partire da quando sarà disponibile a scaffale?
Sarà sugli scaffali a partire da settembre. Al termine di Cibius inizieremo a effettuare il processo di listing e referenziamento con la distribuzione.


Il vostro core business è da sempre il Formaggio Parmigiano Reggiano, però questa serie di piccole diversificazioni che rientrano nell’ambito dello snack mi sembrano emblematiche e indicative. Alla luce dell’importanza che ha il vostro marchio in Italia, l’ipotesi di sganciarsi completamente dalla categoria Formaggio e di entrare in una merceologia che sia affine, è un’ipotesi plausibile?

Direi che è un’ipotesi più che concreta e le spiego subito il perché. Il nostro core business è chiaramente il Parmigiano Reggiano con delle “variazioni sul tema”, nel senso che per aumentarne il consumo, oltre che proponendolo grattugiato e in pezzi, cerchiamo di trasformarlo sempre di più in alimento vero e proprio. In questo senso l’Abc della merenda è il caso più emblematico ma neanche l’unico: abbiamo infatti creato anche l’Abc della frutta che è l’equivalente di una mousse con Parmigiano Reggiano, ricotta e yogurt, il che lo porta al di fuori del mondo del Parmigiano Reggiano e lo colloca, di fatto, nel mondo dei dessert per bambini, con un target di età compresa tra i 2 e i 5 anni e nella categoria merceologica dei dessert.
Quindi, seppur con Parmigiano Reggiano, è una componente dolce, che va a prendere anche categorie diverse.
Pur restando fedeli a quello che è il nostro ingrediente principale ossia il Parmigiano Reggiano, lo proponiamo in una versione dolce e miscelata che in più è ricca di calcio, fondamentale per la crescita delle ossa dei bambini e per il loro benessere.

Cosa vi aspettate quest’anno in termini di vendite, di fatturato rispetto all’andamento del 2015?
Ci aspettiamo sicuramente una crescita che si svilupperà lungo due linee guida: l’innovazione farà da padrone nel mercato Italia, attraverso le nuove referenze, il che sicuramente creerà le condizioni per sviluppare nuovi business e incrementare l’export. Negli ultimi anni infatti siamo sempre più vocati all’esportazione e vorremmo aumentare la nostra quota (che ad oggi è intorno al 20%), non tanto in valore assoluto, che è già soddisfacente, ma in proporzione anche al fatturato. Per cui in sintesi direi: crescita generata da estero e innovazione ambito Italia.

Qual è stato il Fatturato di Parmareggio nel 2015?
Abbiamo chiuso con circa 300 milioni di euro di fatturato, quindi con un bilancio positivo e ci auguriamo che anche il 2016 sia allineato alle nostre previsioni.