E’ il retailer n.1 al mondo del settore videogames ma non solo: ormai si può affermare che GameStop sia in qualche modo diventato “sinonimo” della parola “videogiochi”, soprattutto in Italia. Uno dei punti di forza dell’azienda è senza dubbio il programma di loyalty che registra numeri di tutto rispetto. Alfredo Pennella, Loyalty Program & CRM Manager GameStop ci racconta tutti i dettagli.

Cominciamo col dare un'idea di cosa sia GameStop in Italia e nel mondo.
GameStop ha raggiunto più di 6000 punti vendita nel mondo e circa 40000 dipendenti diventando un retailer molto specializzato su scala globale nel ramo tecnologico, posizione questa confermata e rafforzata in Italia, dove siamo leader di mercato del videogames. Le vendite di quest’anno ammontano a 9363 milioni di dollari +0.7% vs 2015 ed anche l’utile è aumentato a 403 milioni dollari (pari al +2.5% circa)

L’azienda, frutto di acquisizioni e fusioni susseguitesi negli anni, si è subito caratterizzata per il ritiro e la rivendita di console e videogiochi usati, raggiungendo un posizionamento talmente solido da essere quotata in borsa. Oggi su cosa si basa la vostra strategia?
Diciamo che negli ultimi anni GameStop sta vivendo una fase di profondo cambiamento e trasformazione. Siamo partiti e ci siamo consolidati con i videogiochi ma oggi possiamo fieramente definirci una holding multi servizi che gestisce più brand.

In che senso?
Siamo dei facilitatori di nuove tecnologie per gli utenti perché oltre ad avere una rete capillarissima di negozi che vendono videogiochi siamo proprietari di diverse altre catene: in America abbiamo Spring mobile che vende prodotti di telefonia e Simply Mac che vende solo prodotti di Apple. Inoltre stiamo sviluppando altri business collaterali tra qui con Zing Pop Culture, che si appresta a diventare una catena di merchandising con la quale abbiamo aperto già uno store dedicato.

Questo business del merchandising è relativo solo agli Usa o riguarda anche l’Italia?
Riguarda anche l’Italia. Negli Stati Uniti è stata acquisita un’azienda che si chiama ThinkGeek che rivende prodotti geek, ovvero tecnologici ma divertenti, una sorta di “paradiso dei nerd”, dove si possono trovare, ad esempio, i caricabatterie d’auto con la voce di Supercar o dei gadget che ricordano svariati film, action figure delle serie più famose come Il Trono di Spade, The Walking Dead. In attesa di avere disponibili tutti questi prodotti anche in Italia, al momento, lavoriamo abbiamo sviluppato contatti con dei fornitori che hanno il licensing per vendere tali prodotti. Diciamo che la strategia è in comune, però la tattica a livello locale è un po’ diversa. Per esempio, in Australia, l’idea è stata quella di aprire dei negozi dedicati, che vendono soltanto prodotti merchandising sotto l’insegna di Zing. In Italia, invece, ne abbiamo aperto soltanto uno per ora, a Roma Est, ma successivamente abbiamo deciso introdotto questo marchio anche all’interno di alcuni negozi GameStop.

Il programma di loyalty è attualmente, uno dei punti di forza della vostra azienda e registra numeri di tutto rispetto. Conferma?
Circa 3 anni fa, abbiamo creato questo programma di loyalty ad hoc che è stato da subito un successo. Il programma, di base, è lo stesso che abbiamo utilizzato in Australia, in Germania, in Irlanda, in Finlandia, Danimarca, Svezia, però con delle piccole sfaccettature diverse. Si sviluppa comunque su più livelli che permettono al cliente di crescere ed ottenere più servizi e vantaggi,
Questa politica ci ha permesso di arrivare a più di 2 milioni di clienti in Italia, che è un dato molto alto per un programma fedeltà. A livello mondiale, se si unisce anche il programma americano, che è però diverso, perché si basa sui punti catalogo, si superano abbondantemente 40 milioni di iscritti. Il programma italiano è molto apprezzato anche da tutta l’industria del videogame, perché riuscendo a tracciare circa il 65% delle transazioni, ed avendo una quota molto alta del mercato, siamo in grado di dare un proflio sul tutte le tipologie di videogiocatori.

In cosa differisce dagli altri loyalty programs?
Il nostro programma di loyalty è completamente diverso dagli altri in quanto non si basa sul catalogo o sui punti, noi forniamo servizi, vantaggi e benefici! Il cliente ottiene dei vantaggi appena entra nel programma, mi riferisco sia a vantaggi di natura economica che a servizi prenotazione, ritiro usato o di usato per contanti. Molti clienti, addirittura, pagano per entrare nel programma direttamente al livello 3 che costa 17 euro l'anno e offre ancora più servizi e più sconti.


Un altro aspetto che vi contraddistingue e risulta uno dei fattori critici di successo è il riciclo di videogiochi usati. Ce ne vuole parlare?
GameStop è un’azienda che basa la sua diversificazione rispetto agli altri players del mercato sul ritiro di giochi usati e la rivendita ed è quello che ci ha contraddistinti sin dall’inizio. In sostanza la differenza tra GameStop e gli altri players del mercato è che noi diciamo al cliente di comprare un gioco nuovo ma allo stesso tempo compriamo da lui un videogioco usato che rimettiamo immediatamente in vendita nelle gondole posizionate al centro del negozio. Ad esempio se un videogioco nuovo costa 70 euro, portandone uno usato, il cliente potrebbe pagarlo nuovo anche 40 euro. E questo lo facciamo anche con le console ed accessori. In questo modo otteniamo due benefici: far spendere di meno al cliente ma anche, a livello di industria, traghettarlo sulle nuove generazioni di console, come è successo all’uscita della PS4, i clienti hanno portato in negozio la loro PS3 per comprarla la nuova Playstation ottenendo un forte sconto. Questo tipo di attività permette peraltro di togliere il vecchio dal mercato e immettere il nuovo. Questo è uno degli elementi del nostro successo rendendo il nostro prezzo sempre competitivo.

Da quanto tempo GameStop è presente in Italia?
Gamestop nasce da un imprenditore italiano che vendeva videogiochi che, dopo aver visto il successo di GameStop in America, ha aperto in Italia una catena simile che poi è stata acquisita GameStop quando questa ha deciso di entrare nel mercato italiano. L’imprenditore è diventato il Direttore Generale di GameStop Italy curandone l’espansione in Italia fino ad arrivare ai 400 negozi di oggi.