Specializzata nella fornitura di servizi di commercializzazione e property management per shopping center, retail ed entertainment park Espansione Commerciale, come ha fatto sapere a DM l’amministratore delegato Mario Taccini, punta a diventare una realtà sempre più dinamica, innovativa e internazionale, grazie anche all’operazione conclusa recentemente con il gruppo Cb Richard Ellis.

Nei giorni scorsi la vostra azienda è stata acquisita dal gruppo Cb Richard Ellis. Quali sono i principali vantaggi che Espansione Commerciale punta a ottenere attraverso questa operazione?
Direi molteplici. Principalmente credo che il nostro ingresso nel più importante gruppo internazionale specializzato in servizi per il real estate possa aiutarci ad aprire la mente e a confrontarci con modelli operativi che si muovono su scala internazionale. Di conseguenza, la nostra professionalità non può che migliorare e accrescere grazie a questo scambio. Inoltre, il passaggio di informazioni e di know-how consentirà a Espansione Commerciale di sviluppare nuove sinergie e di proporre ai nostri clienti servizi più innovativi. Infine, grazie alla presenza capillare del gruppo Cb Richard Ellis in 50 Paesi nel mondo saranno sicuramente per noi più facili i contatti con catene straniere o investitori esteri, interessati a entrare nel mercato retail italiano.

Quali sono i vostri progetti di sviluppo del business sul nostro territorio?
Nell’immediato vogliamo sicuramente continuare sulla strada intrapresa e già tracciata da più di vent’anni di presenza sul mercato italiano. Intendo dire che questa acquisizione non cambierà sostanzialmente nulla nel nostro modo di approcciare il business. La nuova società Cbre/Espansione Commerciale continuerà a occuparsi di commercializzazione e di gestione di centri commerciali e retail park e il nostro approccio pratico e concreto alla risoluzione dei problemi non verrà sicuramente meno. Per il futuro ci sono in cantiere nuovi progetti, sempre legati all’ambito del retail, e potremmo aver voglia di cimentarci anche con altri tipi di servizi, che fino a ora non avevamo considerato e che andrebbero ad ampliare la gamma dei prodotti offerti, consentendoci di approcciare nuove tipologie di clientela.

In quali aree della Penisola state per entrare e quali ritenete siano uno sbocco per il futuro?
Con circa 50 centri in gestione devo dire che, più o meno, copriamo un po’ tutta l’Italia. Attualmente stiamo valutando progetti nuovi in Veneto e in Emilia Romagna. Contemporaneamente  stiamo studiando anche dei casi in Sicilia, Calabria e Campania. Se devo parlare di uno sbocco per il futuro penso infatti che, per quanto riguarda la nascita di nuovi progetti, lo spazio sia maggiore nelle regioni del sud rispetto al nord che, invece, è più strutturato. Al nord ci stiamo specializzando e dedichiamo energie particolari al recupero di centri commerciali in difficoltà, per i quali esiste un grande mercato.

Per quanto riguarda invece l’estero, può tracciarmi un quadro sintetico del vostro piano di espansione? In quali Paesi siete già presenti e in quali avete in programma di penetrare per ampliare il vostro business?
Il nostro piano di interventi all’estero attualmente prevede l’assistenza a un promotore italiano che opera nei Paesi Baltici, a Tallin per la precisione, per l’estensione del Kristiine, un centro commerciale già esistente. Inoltre, sempre a Tallin, stiamo lavorando per un nuovo shopping center di prossima costruzione che si chiamerà Torreon. In collaborazione con lo staff internazionale di Cbre stiamo invece valutando altri progetti. Questa nuova situazione, infatti, agevola tutte le operazioni internazionali perché la diffusione di Cbre nel mondo consente di avere la collaborazione degli uffici presenti nei vari Paesi.