Con oltre vent’anni di esperienza è oggi il terzo gruppo mondiale nei servizi dell’Information Technology e garantisce un’offerta globale ed efficiente per il mondo del retail. Stiamo parlando di Fujitsu Services che nei giorni scorsi ha presentato il negozio del futuro. Denis Nalon, marketing manager della divisione italiana, ha illustrato le caratteristiche di questo innovativo progetto.

Quali opportunità e vantaggi offrono le soluzioni che proponete per il mondo del retail?
Da un lato mirano al miglioramento dell’efficienza operativa dei processi nei quali vengono inserite, mentre dall’altro sono tese a minimizzare il Tco (Total cost of ownership) delle tecnologie acquistate, lungo l’intero ciclo del loro utilizzo. Credo che l’esperienza e la propensione all’innovazione costituiscano due importanti vantaggi che possiamo mettere a disposizione dei nostri clienti.

Com’è nata l’idea del negozio del futuro recentemente presentato a Promotion Expo 2008?
Sempre più frequentemente i retailer ci chiedono di mappare l’esperienza di acquisto dei loro clienti e la relazione tra consumatori, tecnologie e brand. Le ricerche svolte negli ultimi mesi ci hanno permesso di modulare nei diversi contesti applicazioni tecnologiche all’avanguardia, ma utilizzabili con facilità dal consumatore. L’idea di inserire queste tecnologie in un percorso ci consente di dimostrare la loro validità ed effettiva applicabilità con differenti livelli di complessità.

Come si sviluppa il percorso d’acquisto al suo interno?
L’esperienza di acquisto di un cliente avviene sempre più all’esterno del punto vendita: sfogliando un catalogo, navigando su internet, chiamando un call center. Ogni contatto viene registrato dai retailer che utilizzano i dati all’interno del punto vendita. All’inizio del percorso è posizionata l’autenticazione biometria, una tecnologia non invasiva, che permette al consumatore di farsi riconoscere e di attivare servizi ad alto valore aggiunto come la possibilità di avere promozioni e offerte mirate, dedotte dagli acquisti più recenti o dagli ultimi oggetti osservati sul sito internet. L’autenticazione avviene mediante l’utilizzo di un microcircuito Rfid all’interno della carta fedeltà e di una tecnologia basata sul sensore Palm Secure che analizza il reticolo venoso del palmo della mano, impossibile da falsificare e che si può rilevare senza contatto. Per “attivare” il consumatore e raggiungere il massimo livello di intimacy durante l’acquisto, nel vestiario proponiamo sul capo in prova l’utilizzo dei tag Rfid abbinato a magicmirror™ che permette di fornire ulteriori informazioni sull’articolo scelto una volta posto davanti allo specchio o di richiedere all’assistente di vendita un articolo di taglia e colore differenti digitando la richiesta direttamente dallo specchio. L’applicazione permette di rendere più coinvolgente la permanenza nel negozio e incrementare notevolmente la propensione all’acquisto. Il nostro negozio del futuro prevede anche l’utilizzo di strumenti che veicolano l’informazione attraverso contenuti multimediali, display o chioschi informativi. Infine, un momento delicato, come quello del checkout dovrà essere reso più semplice e veloce. Attraverso le tecnologie all’interno del nostro percorso vogliamo ottenere la maggior efficienza possibile, il minor Tco e l’innalzamento della loro affidabilità. Ma soprattutto vogliamo che il consumatore abbia una migliore esperienza d’acquisto, ad esempio fornendo una scelta tra diverse modalità di accesso al servizio (self checkout, pos mobile).

Non crede che il cliente, ancora abituato a un’esperienza di vendita in qualche modo tradizionale, possa trovarsi spiazzato di fronte a troppa tecnologia all’interno del punto vendita?

Credo che offrire maggiore scelta non possa che portare benefici al cliente. Questa opinione è supportata anche da una recente inchiesta sull’utilizzo delle tecnologie self service e sulle aspettative degli acquirenti nei confronti di questi servizi innovativi. Le risposte ottenute da 12 focus group di differenti fasce di età in diverse nazioni europee ci hanno confermato che anche gli utenti over 50, che potrebbero manifestare una minore propensione all’utilizzo di tecnologie nel punto vendita, non si trovano a disagio, pur non essendo esperti. Credo che l’introduzione delle innovazioni tecnologiche debba però essere strutturata in modo controllato e graduale, per permettere alla clientela di familiarizzare con le novità.

Grazie alla partnership con Uniteam e Thebigspace avete sviluppato due nuove soluzioni che arricchiscono la vostra offerta al settore del retail. Quali sono i vostri obiettivi per queste due novità?

Abbiamo individuato aree di domanda di mercato che a nostro parere possono essere considerate interessanti e per questo motivo abbiamo deciso di arricchire le nostre offerte con elementi che riteniamo contigui alle rispettive aree di expertise. Lavorando insieme abbiamo infatti individuato una certa complementarietà di competenze e di attitudini che riteniamo il mercato potrà apprezzare. Ci auguriamo che queste partnership possano dare i loro frutti già entro questo anno.

Su cosa puntate per il futuro?

Sicuramente il mercato retail costituisce per noi il terreno sul quale si svolgerà gran parte della nostra azione. Proprio per questo motivo abbiamo rilanciato le nostre proposte e arricchito notevolmente l’offerta per il mercato. In particolare, alle numerose novità introdotte per il segmento non food e fashion si affianca un’offerta forte e competitiva anche per il mercato grocery, che ci vede protagonisti in tutta Europa.