Terre di Puglia produce snack salati, dolci, biologici e per vegani, cotti in forno e realizzati sono con le migliori materie prime. Qualità e genuinità hanno da sempre ispirato tutte le scelte strategiche dell’azienda e le hanno consentito di far conoscere il meglio dei prodotti tipici pugliesi in Italia e all’estero. Il ceo Nicola Visaggio ci racconta in questa intervista storia, strategia e obiettivi di questa realtà caratterizzata da forte spirito pioneristico e grande capacità d'innovazione.

Dott. Visaggio, partiamo dalla storia dell’azienda: ci racconti chi è Terre di Puglia e qual è il suo core business.
Terre di Puglia da 16 anni promuove con passione l’eccellenza del patrimonio gastronomico pugliese nel mondo, partendo dai taralli, icona dello snack tradizionale della Puglia, per arrivare oggi a proporre una vasta gamma di snack innovativi e di qualità.
Oggi operiamo attraverso un plant produttivo moderno e all’avanguardia, certificato Brc, Ifs, Organic e Vegan ok. Abbiamo una divisione snack sia dolce che salata, biologica e adatta per vegani, di taralli, mini crackers, schiacciatine e mini grissini.
Le nostre produzioni si innovano continuamente ma nel pieno rispetto della tradizionale ricetta pugliese fatta di materie prime semplici, come farina, olio extra vergine di oliva, vino banco e sale. I Taralli di Terre di Puglia nascono infatti dall'amore per l'autenticità e la tradizione per regalare l'unicità dell'esperienza dei sapori della nostra terra.

Una mission imperniata, quindi, su qualità e genuinità…
Assolutamente sì. Qualità e genuinità hanno da sempre ispirato tutte le scelte strategiche dell’azienda e ci hanno consentito di far conoscere il meglio dei prodotti tipici pugliesi in Italia e all’estero. Terre di Puglia è infatti presente in Europa, in particolare Francia, Germania, Romania e Polonia (che sono in forte crescita) e in mercati oltreoceano quali Israele, Canada, Usa, Cina, Giappone e Australia.
L’esperienza maturata oltreconfine ci ha permesso di consolidare un know-how basato su un approccio innovativo e di proporci al mercato italiano come pionieri dotati di spiccata sensibilità alle novità, all'innovazione e ai contenuti.

L’azienda sta vivendo un momento di forte espansione e sviluppo anche in Italia: ce ne vuole parlare?
Siamo presenti in tutti i canali di vendita (gdo, do, horeca e vending) e per far fronte al numero crescente di commesse degli ultimi anni, due anni fa abbiamo deciso di implementare ulteriormente il plant con investimenti mirati che ci hanno permesso di raddoppiare la capacità produttiva giornaliera.
La linea salata al momento assorbe circa l'80% della produzione ma stiamo spingendo molto anche quella dolce. In particolare, ci stiamo concentrando sui tarallini al cacao e caffè, concepiti inizialmente per soddisfare la richiesta del mercato cinese ma che oggi ci hanno permesso di avviare interessanti progetti anche in Italia.
Stiamo infine lavorando su altri due versanti: salutistico (abbiamo in preparazione il lancio di snack con fonti di fibre) e prodotti per bambini.

Ci sono molte aziende in Puglia che producono taralli da generazioni: cos’è che vi differenzia rispetto ai competitor locali?
Noi crediamo che promuovere l’esperienza culinaria locale sia un’opportunità per condividere valori culturali della nostra meravigliosa terra in tutto il mondo. Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento di gusto e innovazione, portando le radici e i valori della nostra tradizione verso nuovi orizzonti per farli rinascere in una dimensione più ricca e preziosa. Una delle nostre ambizioni più grandi è proprio quella di riscattare lo snack tradizionale pugliese per eccellenza, il tarallo, creando nuove ricette e formati che rispondano a concept differenti di prodotto, affinché possa essere considerato e rivalutato a livello globale, adattandolo ai gusti diversi delle altre nazioni e consacrandolo come un prodotto adatto a tutti.
È una sfida che con grande soddisfazione stiamo vincendo tant’è che abbiamo deciso di definire la nostra filosofia aziendale "glocal”.

Cosa intende esattamente con questo termine?
Glocal vuole dire che vogliamo portare le nostre radici, la nostra tradizione, l'eccellenza e l'esperienza della qualità del food che abbiamo soprattutto qui nel Sud Italia, verso orizzonti nuovi, più lontani e più globali.

Voi avete un’esperienza consolidata di collaborazioni con la grande distribuzione italiana e straniera: quanto pesa la private label sul vostro fatturato?
Confermo che lavoriamo tanto anche come co-packer, siamo strutturati per offrire ai nostri partner e ai nostri clienti prodotti customizzati per le loro esigenze. In questo momento il nostro obiettivo primario rimane tuttavia la promozione del nostro marchio.

A livello di comunicazione come vi state muovendo?
Gli strumenti che utilizziamo sono molteplici: in primo luogo il packaging, studiato per un acquisto d’impulso ed estremamente innovativo, vivace e creativo. Abbiamo poi in essere un piano di comunicazione integrato che presidia tutti i canali: da quelli tradizionali della stampa trade a quelli più innovativi dei social media, in particolare Linkedin e Facebook.