Nuova prospettiva internazionale per i Baci Perugina: è questo l’orizzonte in cui si muove il programma di sviluppo da oltre 60 milioni di euro in tre anni, presentato dal management di Nestlé Italiana (2,2 miliardi di fatturato nel 2014).

Il piano punta a potenziare lo stabilimento di San Sisto (PG) per confermarne la posizione di polo produttivo di eccellenza del cioccolato all’interno del mondo Nestlé e per rafforzare la posizione del marchio in Italia e all’estero, con notevoli opportunità di contro-stagionalità produttiva.

A livello societario è nata, all’interno della Divisione dolciari di Nestlé Italiana, diretta da Bruno Emmenegger, la Confectionery international business unit, la cui guida è stata affidata a Valeria Norreri, una delle protagoniste dell’espansione internazionale del marchio S. Pellegrino (1,3 miliardi di pezzi venduti in 145 Paesi).

“I Baci Perugina – spiega la manager - hanno un patrimonio di tradizione eccezionale e i risultati di vendita finora raggiunti in alcuni Paesi ci confermano che il brand ha tutte le potenzialità per vincere all’estero. Ora abbiamo l’opportunità di valorizzarlo con forza”. Bruno Emmeneger sottolinea che “un marchio storico, prestigioso e di qualità come Perugina può e deve cogliere tutte le opportunità offerte da nuove abitudini di consumo e da nuovi canali di vendita (che vedono un continuo progresso della Gdo, ndr.) continuando il lavoro svolto finora per conquistare, oltre all’Italia, anche molte altre nazioni e un numero crescente di consumatori”.

Per quanto riguarda la suddivisione degli investimenti è particolarmente importante, come detto, l’ammodernamento dello stabilimento Perugina di San Sisto: circa 15 milioni di euro sono infatti destinati a introdurre nuove tecnologie e un modello organizzativo avanzato, così da rispondere alle necessità di mercati sempre più competitivi. Del resto già oggi il 40% dei volumi prodotti dal polo perugino è venduto oltre confine: da qui, per esempio, escono le tavolette di cioccolato Nestlé per tutta l’Europa.

A latere ha invece destato perplessità e preoccupazione, specialmente fra i lavoratori, la decisione di dismettere le caramelle Rossana, altro marchio storico della scuderia Perugina. In una nota la multinazionale elvetica ha spiegato che "il piano implica, per il segmento delle caramelle che non rientrano più nel portafoglio di prodotti strategici del gruppo (hanno una quota di mercato inferiore al 2%), la ricerca di soluzioni idonee alla valorizzazione del marchio, anche esplorando l’eventuale interesse di operatori specializzati del settore".