Buone notizie dalle imprese italiane, sempre più puntuali nella gestione del credito, leva strategica per superare le difficoltà economiche. Lo spiega la più recente edizione dello 'Studio Pagamenti Cribis', aggiornato a giugno 2017.

L’analisi, di una trentina di pagine, prende in esame i seguenti comparti: beni di largo consumo, food & beverage, abbigliamento, edilizia, industria della gomma e plastica.

La ricerca dimostra una graduale crescita di attenzione e un calo dei ritardi gravi verso i fornitori. Rispetto al primo semestre 2016, i pagamenti effettuati con ritardo di un mese oltre i termini concordati, sono calati di 16 punti.

I pagamenti alla scadenza (36,4%) sono in crescita e si segnala un miglioramento del 2,8% sullo scorso anno. Anche questo dato è rassicurante, “ma non bisogna dimenticare – afferma Cribis - che serviranno ulteriori miglioramenti per tornare ai valori pre-crisi”. E questo perché, rispetto al 2010, le fatture regolate a termine sono diminuite del 2,9%, mentre le negligenze gravi (oltre 30 giorni) sono raddoppiate.

Le micro realtà – spiega sempre lo studio - registrano i risultati migliori sul fronte della puntualità, con una quota del 37,5%, ma presentano anche l’incidenza maggiore di posticipi superiori a un mese (12%). Le società di grandi dimensioni, invece, mantengono i ritardi entro i 30 giorni, con una quota dell’80,5% e limitano quelli gravi al 5,6 per cento”.

A livello settoriale, i servizi finanziari e assicurativi si distinguono per puntualità, con media nazionale del 47% di pagamenti alla scadenza. Per il commercio al dettaglio, il settore che presenta le maggiori difficoltà, i pagamenti precisi interessano solamente il 25,7% delle imprese.

Tra le macro aree geografiche, Nord Est e Nord Ovest sono le più virtuose con pagamenti puntuali rispettivamente al 45 e 41,5%, mentre Sud e Isole presentano maggiori difficoltà con il 23,6 per cento.

In particolare “il Veneto è la regione con la maggiore incidenza di pagamenti regolari (46,1%) mentre la Sicilia occupa l’ultima posizione nella graduatoria della puntualità, con una quota inferiore al 20 per cento”.


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