Continua il trend di crescita di Amadori. Nel corso della presentazione dei dati di bilancio 2013 sono emersi dati soddisfacenti per l’azienda specialista nel settore avicolo, con sede principale a Cesena: un fatturato complessivo pari a 1 miliardo e 320 milioni di euro (+4,7% sul 2012), un risultato d’esercizio di 15,7 milioni di euro, una quota di mercato che si riconferma intorno al 30% sul totale delle carni avicole in Italia.

Significativi anche gli investimenti realizzati nel 2013, pari a oltre 40 milioni di euro, con un piano di sviluppo che prevede almeno 200 milioni di euro di ulteriori stanziamenti nei prossimi 5 anni in tutta la filiera integrata, dagli stabilimenti alimentari ai mangimifici, fino agli allevamenti.

“Visto il calo generale dei consumi di carne nel 2013, con un mercato avicolo sostanzialmente stabile, possiamo ritenerci soddisfatti – commenta il vicepresidente, Flavio Amadori. – L’obiettivo che ci eravamo posti per il 2013 era di raggiungere una corretta redditività, una diminuzione dei costi e un miglioramento della posizione finanziaria netta, per poter generare risorse adeguate ed effettuare importanti investimenti industriali e di marca. I risultati raggiunti confermano che le scelte intraprese sono corrette e che, grazie all’impegno di tutti, riusciremo a raggiungere gli obiettivi aziendali”.

Attualmente il gruppo è presente sul nostro mercato con: 6 incubatoi, 4 mangimifici, 6 stabilimenti di trasformazione e lavorazione, 21 tra filiali e agenzie, 3 piattaforme primarie, che smistano fino a 300.000 casse al giorno, circa 350 agenti e 700 automezzi per il trasporto secondario che servono, quasi giornalmente, più di 20.000 clienti con 500 prodotti e 1.700 referenze.

A ciò si aggiungono gli allevamenti di proprietà a gestione diretta (oltre 1.100.000 mq) che producono il 40% del fabbisogno totale di animali vivi di Amadori e i 3.700 ettari di terreno su cui insistono gli allevamenti.

Una curiosità finanziaria: nell’arco degli ultimi 33 anni, ossia dal 1979 al 2012, il fatturato del Gruppo è rimasto, salvo qualche piccola eccezione, in crescita costante, passando da 79 a 1261 milioni di euro. Il tasso di variazione medio annuo è stato, in termini matematici, superiore al 45%.