Campari si beve Averna: è stato infatti raggiunto un accordo per il passaggio di mano del 100% capitale sociale del gruppo siciliano. L’enterprise value è stimato in 103,75 milioni di euro, pari a un multiplo di 9,2 volte il mol pro forma dell’esercizio 2013. Il controvalore totale dell'operazione è composto da un prezzo (Equity Value) di 98 milioni di euro e un debito finanziario netto pari a 5,75 milioni al 31 dicembre. Il closing dell'operazione è previsto per il 3 giugno 2014 e il corrispettivo sarà pagato in contanti.

Averna vuol dire soprattutto l’omonimo amaro, ma anche Braulio, grappa e spumanti Frattina, Limoncetta, più un vasto assortimento di specialità liquoristiche. Del resto amari e grappe, in un mercato dei superalcolici, penalizzato dalle accise e dalle campagne sui pericoli di un consumo irresponsabile, rappresentano segmenti relativamente al riparo. Proprio gli amari, lo scorso anno, si sono dimostrati in positivo, con una buona perfomance sia in volume sia in valore.

Ma l’azienda, che è il secondo operatore nel segmento amari, è un vero “scrigno” anche per altri motivi. Nel 2008 ha infatti incorporato Casoni Liquori, che oltre a produrre per i marchi di Averna, appare impegnata nel ricco mercato delle private label.

L’operazione permette fra l’altro a Campari di consolidare la propria presenza nel canale horeca e, geograficamente parlando, in Europa Centrale e soprattutto negli Usa, dove Fratelli Averna si è affermata nel corso dell’ultimo decennio e dove non manca un forte interesse per gli spiriti della tradizione italiana.

Spiega Bob Kunze-Concewitz, Ceo di Campari: “Con l’acquisizione di Gruppo Averna, continuiamo a migliorare il nostro portafoglio di prodotti premium e ci confermiamo gruppo di riferimento per quanto riguarda l’offerta di liquori e amari italiani nel mondo. Acquisiamo un portafoglio di marche contraddistinte da elevata qualità, profittabilità e forte generazione di cassa”.

A Caltanissetta, quartier generale di Fratelli Averna, commentano: “La nostra famiglia passa oggi il timone delle proprie società al Gruppo Campari, detentore di una grande tradizione di storia e valori nel settore del beverage, con profonde radici nel tessuto italiano da oltre 150 anni. Siamo fiduciosi che Campari proseguirà con efficacia il lavoro svolto da cinque generazioni dalla nostra famiglia, che ha legato il proprio nome innanzitutto all’Amaro, prodotto simbolo dell’azienda, nonché a tutti gli altri prodotti di grande qualità della nostra gamma.

“Campari opererà certamente per confermarne la leadership a livello nazionale, ma ancor di più con l’obiettivo di rafforzare il processo di internazionalizzazione da noi intrapreso, in mercati internazionali sempre più complessi e competitivi, valorizzando la qualità del made in Italy negli oltre 180 Paesi in cui esso è presente”.

Nell’anno fiscale terminante il 31 dicembre 2013 Gruppo Averna ha realizzato vendite nette totali pari a 61,8 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente. Il 40% circa delle vendite è rappresentato da Averna e l’11% da Braulio e Limoncetta. La quota restante è rappresentata da un portafoglio marche spirit, la più importante delle quali è Grappa Frattina. In termini di distribuzione geografica, l’Italia rappresenta circa il 65% del fatturato totale del business acquisito, mentre il 35% delle vendite internazionali è realizzato prevalentemente in Germania e Austria.