Il settore birrario italiano rappresenta ormai uno dei più sostenibili e “green” del nostro panorama alimentare.

 

In 20 anni sono state abbattute di circa due terzi le quantità di acqua consumata per produrre birra, con un risparmio generale che ammonta a 8,8 miliardi di litri, è diminuito di oltre un quarto il consumo di energia per ettolitro prodotto e le emissioni di CO2 si sono ridotte del 40%.

 

“La birra si conferma un prodotto sostenibile non soltanto per le materie prime utilizzate, tutte naturali, ma anche per il costante impegno del settore volto a ottimizzare il consumo di materie prime. Il livello d’eccellenza conquistato su questo fronte è sicuramente merito anche degli investimenti effettuati sul concetto di “filiera controllata”, che si traduce concretamente anche in importanti collaborazioni, come quella con l’Università di Perugia e il CerbRB (Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra), che verificano che non ci sia né utilizzo di OGM né presenza di alcun contaminate nelle materie agricole impiegate per fare la birra”, afferma Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra – Associazione Nazionale dei produttori della Birra e del Malto -  intervenendo all’evento “Micro-Maxi: I mille volti della birra”, organizzato dal Corpo Forestale dello Stato.