Il 5 febbraio si è celebrata la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. L’iniziativa giunta alla sua seconda edizione, registra il coinvolgimento diretto di molte insegne della distribuzione italiana, e si propone di ridurre un fenomeno che ha assunto dimensioni significative. Si stima infatti che ogni anno nel nostro paese vengano buttati 1,19 milioni di tonnellate di alimenti. Uno spreco ancor più assurdo in un periodo come quello attuale e che presenta anche negativi impatti a livello ambientale. I retailer italiani, in tal senso, possono svolgere un ruolo determinante nell’arginare e ridurre il fenomeno. Ecco perché Plef, Planet Life Economy Foundation, insieme alle associazioni Un pane per tutti e Un'altra idea di mondo, sta raccogliendo le firme per una petizione.

Di seguito, il testo della richiesta alle autorità.

Se siete interessati a sottoscriverla come primi firmatari, scrivete a [email protected]  con oggetto "petizione"



PETIZIONE - Riduciamo lo spreco alimentare.

al Ministro dell’Ambiente, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministro delle Politiche Agricole.

Firmiamo la petizione per presentare al Governo la richiesta di una legge per incentivare la donazione di generi alimentari vicini alla scadenza o leggermente danneggiati, invenduti, non graditi al mercato, ma tutti perfettamente edibili. Nello specifico si chiede che vengano previste delle normative e/o regolamentazioni nell’ambito della GDO per la gestione dei rifiuti alimentari, con l’obiettivo finale di ridurre questo al minimo.

Le tecniche più idonee per il raggiungimento dell’obiettivo sono a discrezione di ogni soggetto. A fronte di questo impegno, si chiede la predisposizione di un incentivo in termini di detrazione fiscale in percentuali stabilite dal Governo.

Infatti, quotidianamente il mondo occidentale produce milioni di tonnellate di scarto alimentare (dati FAO, ultimo studio "Food Wastage footprint"), purtroppo non visibili dalla popolazione. Ovunque si produce e si vende cibo e ovunque si scarta e si getta, con motivazioni spesso contorte e incomprensibili.

Questo quando nel nostro paese un milione di bambini vive in povertà assoluta, mentre due milioni e mezzo tra bambini e adolescenti vivono in condizioni di deprivazione materiale, subendo danni maggiori degli adulti, perché in fase di crescita (dati Eurostat EU-SILC 2013).

Lo spreco alimentare costituisce un grande paradosso ed andrebbe combattuto in tutti i settori della filiera alimentare (agricoltura, allevamenti, ristorazione, GDO, industria alimentare). La donazione dei prodotti non più vendibili risulta essere un valido punto di inizio per contrastare il fenomeno, con indiscutibili vantaggi sociali, economici ed ambientali ed è necessario che sia largamente diffusa. Bisogna ricordare che la riduzione dello spreco di cibo ha importanti risvolti umani, etici, sociali e ambientali.