Nella Confederazione il Consiglio federale ha dato via libera ieri, mercoledì 18 febbraio, all’orario non stop, ma solo a partire dal mese di aprile e soltanto per i centri commerciali delle zone turistiche. La legge, che ha preso subito il nome di “Fox Town”, dall’insegna del famoso factory store di Mendrisio, sottopone comunque il lavoro festivo a parecchie restrizioni.

Il prodotti in offerta devono essere espressamente rivolti a chi entra in Svizzera e appartenere alla fascia del lusso. Il centro commerciale deve dimostrare di avere realizzato, nella giornata di festa, la maggior parte delle vendite con i cittadini stranieri e deve trovarsi a non più di 15 chilometri dal confine. Per gli addetti, infine, sono previsti compensi superiori a quelli normali.

Francia. Più articolato il corpus di previsto dalla legge che prende il nome dal ministro dell’economia Emmanuel Macron. Mentre il dibattito non è ancora finito e si preannunciano nuovi scontri al Senato, i capisaldi sono ben noti. Non più di 12 domeniche all’anno, con l’autorizzazione del Sindaco e, in certi casi, del Consiglio Comunale. Salario festivo obbligatorio aumentato del 30%. Autorizzazione incondizionata, tutte le domeniche, solo per le Zti (Zone turistiche internazionali), fra le quali Parigi, Nizza, Cannes ecc. In queste aree i compensi dei lavoratori dovranno essere raddoppiati. E, per finire, stretta vigilanza da parte dell’Antitrust francese sui casi di posizione dominante, fino ad arrivare, in caso di accertamento, alla chiusura del negozio.

A margine il pacchetto Macron prevede anche una facilitazione per coloro che vogliono uscire dalle reti in franchising, per passare alla concorrenza: la durata massima dei contratti, ovviamente rinnovabili, è fissata in 9 anni.