Attraverso diciture e immagini suggestive - scrive l'Agcm - venivano attribuiti a taluni prodotti specifiche caratteristiche nutrizionali o salutistiche non corrette oppure si fornivano informazioni, in merito alla composizione e agli ingredienti o alle modalità di trasformazione o cottura, attribuendo ai prodotti anche “vanti di artigianalità” nonostante la loro natura industriale.

Tutte e quattro le imprese sanzionate dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato dichiaravano un ridotto contenuto di grassi nelle loro confezioni. Ma le modalità rappresentative prescelte non sono risultate aderenti alle prescrizioni comunitarie in materia (Reg. CE n. 1924/06), in quanto la percentuale di riduzione vantata era inferiore a quella consentita oppure priva o non adeguatamente accostata - nello stesso spazio visivo e con la medesima evidenza grafica - allo specifico termine di raffronto utilizzato quale versione base dello stesso prodotto.

Secondo l’Agcm, tre aziende hanno adottato “vanti di artigianalità” che non corrispondevano alle caratteristiche reali di questi prodotti: “Eldorada patate cotte a mano” e “Alfredo’s” di Amica Chips; la linea “La patatina artigianale” e le “Da Vinci chips” di Pata; e “Le contadine – fatte a mano” di Ica Foods. Tre aziende hanno conferito poi una particolare enfasi grafica alla presenza di olio d’oliva nelle rispettive confezioni (Linea “Autentica trattoria all’olio di oliva” di San Carlo; “Eldorada la tradizionale con olio d’oliva” di Amica Chips; “Da Vinci chips: con olio extra vergine d’oliva”), omettendo di evidenziare l’effettiva percentuale impiegata: il quantitativo veniva indicate solo sul retro delle buste e risultava assai più basso a quello di altri oli vegetali.

Due aziende, inoltre, “hanno presentato in maniera ambigua e omissiva – a giudizio dell’Antitrust - le caratteristiche reali e distintive di alcuni prodotti (“Rustica – le ricette di Cracco” di San Carlo e le diverse varianti di “La patatina” di Amica Chips), ingenerando così nei consumatori l’erronea convinzione che queste confezioni fossero nettamente diverse dal prodotto base o dalla variante aromatizzata. E infine, Ica Foods ha accreditato al prodotto “Crik Crok & Blue” proprietà salutistiche che sono risultate ancora controverse nella comunità scientifica e comunque non autorizzate dalla Commissione europea.

Nella determinazione delle sanzioni, l’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella ha tenuto conto anche della dimensione di ciascuno dei quattro operatori e della loro condotta nel corso del procedimento, valorizzando l’impegno spontaneo o l’adozione anticipata di misure idonee a eliminare gli aspetti di ingannevolezza contestati e ad aumentare la trasparenza nei confronti dei consumatori.

 

San Carlo da parte sua ha annunciato il ricorso al Tar. Sul sito Helpconsumatori.it si leggono le motivazioni: "Lo stupore è dovuto al fatto che i profili oggetto di contestazione sono già stati rimossi dalle confezioni che verranno prossimamente commercializzate. Tra l’altro – aggiunge San Carlo – i profili oggetto di contestazione riguardano soltanto aspetti formali, quali l’evidenza grafica dei claim pubblicitari, e non la veridicità delle affermazioni in essi contenute. Lo stupore è dovuto al fatto che i profili oggetto di contestazione sono già stati rimossi dalle confezioni che verranno prossimamente commercializzate. Tra l’altro i profili oggetto di contestazione riguardano soltanto aspetti formali, quali l’evidenza grafica dei claim pubblicitari, e non la veridicità delle affermazioni in essi contenute".