Apre domani, 19 novembre, a Cannes, l’edizione 2014 di Mapic, la rassegna dedicata all’immobiliare commerciale che festeggia i 20 anni di vita e che dovrebbe annunciare un nuovo salone dedicato al settore. Sono attesi 8.300 partecipanti internazionali, di cui oltre 2.400 retailer (+400 rispetto al 2013) e 2.300 sviluppatori.

Le 3 giornate fieristiche saranno ricche di opportunità per sviluppare contatti, assistere a seminari e dibattiti sui trend più attuali del mercato immobiliare retail, con una vasta offerta di proposte e progetti di siti commerciali: dagli shopping center alle location in centro città, dai factory outlet alle aree leisure, alle opportunità offerte dai nuovi hub di trasporto.

I Paesi rappresentati saranno 67, circa 90 i centri urbani con progetti significativi, 5 i Continenti. Un’attenzione particolare è dedicata quest’anno alla Cina e agli Usa: da un lato il mercato più esteso e con uno dei maggiori potenziali di crescita - insieme agli Emirati Arabi e al Sud-Est asiatico – e, dall’altro, la nazione che ha dato vita ai concetti di grande distribuzione e centro commerciale. Del resto il Nord America non ha perso smalto, visto che, secondo Cushman & Wakefield, entro il 2016 saranno portati a compimento in quest’area ben 760 nuovi shopping center.

Altro argomento di rilievo la multicanalità e l’integrazione tra commercio fisico e digitale. Inutile ricordare i tassi di crescita esponenziali dell’e-commerce e le numerose estensioni digitali delle reti distributive, a partire dalle app, fino alle postazioni per acquistare on line direttamente in negozio.

Fanno riflettere piuttosto alcuni dati diramati ieri in occasione della presentazione dello studio “Building The B2B Omni-Channel Platform Of The Future”, condotto da Forrester Consulting in Nord America, Francia, Germania e Regno Unito per conto di Accenture e Hybris.

Il volume degli acquisti business-to-business (B2B) eseguiti online continua a crescere e il 52% dei clienti di affari si aspetta di effettuare online almeno la metà degli ordini nei prossimi tre anni. Di più: l'83% dei fornitori B2B è in fase di attuazione o di aggiornamento delle proprie suite di e-commerce, o intende farlo entro sei mesi.